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Fiery Furnaces – King’s College

London, 09/06/05

Chi si aspettava dai Fiery Furnaces, atterrati a Londra per presentare dal vivo il più recente “Bitter Tea”, le stesse sonorità elettroniche del, quarto, nuovissimo, bel disco sarà rimasto deluso dallo spettacolo tenuto al King’s College.
I fratelli di Brooklyn Eleonor e Matthew Friedberger hanno infatti presentato uno show potente e chitarristico, che ha pagato un tributo al punk melodico e accattivante che la loro città ben espresse intorno al 1976/1977.

L’aspettativa in sala si tagliava con un dito, c’era molta tensione. Quando arrivano informalmente e attaccano il primo pezzo è chiaro che tutto quel che ci si aspettava verrà sovvertito.
Osserviamoli meglio da vicino: Eleonor non è normale, ha lo sguardo malato ed è evidente che, nella sua psiche, questa sera lei non è sul palco del King college ‘s di Londra ma dentro i solchi di “Rumours” dei Fleetwood Mac. Ciò che esprime è ben altro, però! E lo fa con una certa scioltezza e chiarezza. Ne esce fuori un originale ibrido isterico che potrebbe ricordare più Chrissie Hynde che altre, soprattutto per qualità melodiche. Il fratello Matthew, perso fra rumori, power chords e riff, dall’altra parte del palco, sembra controllare la sorellina, mentre inanella frasi mozze, temi alla Rush, cambi repentini di tempo alla Zappa, tutto a volume sonico. Matthew da sotto il baschetto alla Johnny Ramone studia il manico tentando di martoriarlo, ben coadiuvato da una sezione ritmica violenta ma precisa, per forgiare un sound pieno di quelli che puoi sentire solo a New York a notte fonda, quando i gestori dei locali aprono le porte dei loro fetidi club per trovare un po’ di pubblico all’ultima band della sarabanda. New York attitude evidente, allora, per i Fiery Furnaces. In questa più recente veste durissima, piacerebbero molto a Lester Bangs, giuro. Emozionanti.

Ernesto de Pascale

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