L’ultima canzone di questo nuovo CD getta una luce sull’uomo JJ Milteau, non tanto per la sua natura politica, ma per la volontà di riaffermare una scelta individuale in un ambiente dove un certo tipo di canzoni si suonano solo il primo maggio davanti ad un pubblico molto numeroso... Lasciamo da parte le considerazioni socio-politiche per parlare di questo “Fragile”, dove Milteau s’inoltra ancor più profondamente in una ricerca musicale intimistica, fatta di mezze tinte, di momenti di riflessione, pur essendo partito qualche anno fa da un tributo a Memphis assai scoppiettante, che gli valse almeno una notorietà europea. Scrive Milteau nelle note di copertina: “L’armonica é il paragone della fragilità ... si costruisce più sulla passione che non sul cemento e tutto quello che amiamo resta fragile”. Il disco é fondato su questo concetto come se la vita fosse un insieme d’attimi gioiosi, tristi ma soprattutto a mezza via, come direbbe Dante Alighieri, dove è l’armonica a dettare l’umore del momento, rifiutandosi d’urlare in un’epoca nella quale tutti strepitano impazziti. Capirete meglio ascoltando “Reconciliation”, “Coyoacan” o “ My share”. Se Demi Evans e Michelle Shocked soddisfano a meraviglia i ruoli vocali, non si può sottacere la qualità degl’accompagnatori, tra i migliori musicisti dell’esagono, Benoît Sourisse alle tastiere e André Charlier alla batteria, i quali hanno anche inciso un disco insieme - Eleven Blues, O+ Music, 2004 -; Manu Galvin alla chitarra e Jean-Michel Charbonnel al contrabbasso, tutti impegnati, come Milteau, a cesellare una musica delicata e accattivante al tempo stesso. In un paese, la Francia, dove si stampano sei riviste dedicate al Blues e la musica nera è amata e riverita, Milteau é con Benoît Blues Boy e Patrick Verbeke, tra i padri del Blues transalpino, anche se insiste, consnobismo egualmente transalpino, a non considerarsi solo musicista di Blues. “Fragile” è un grande disco, tra Jazz, Blues e musica d’autore, che necessita qualche ascolto attento prima d’esser apprezzato fino in fondo.
Luca Lupoli
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Track list
Fragile
Jack the man
Best Meal on Beale
It’s a man’s man’s man’s world
Reconciliation
You’re no good
Coyoacan
Sweet tooth
Obok
My share
Checkpoint
Blackjack heart
L’internationale |