Piano solo for one of the most well-known jazz musician in Italy
Con Rita Marcotulli ci troviamo di fronte a una delle più importanti interpreti del nostro jazz. A tre anni di distanza da Koiné ecco che la pianista si dedica a un disco di pianoforte solo, impresa non da poco nel panorama jazz nazionale affrontata da pochi coraggiosi come Danilo Rea. La Marcotulli però va avanti con il trattamento di alcuni suoni particolari: si cimenta con le pietre sonore di Pinuccio Sciola, sculture, enormi, una Stonehenge sarda di materia che suona quando viene percossa o accarezzata. La strumentista ha campionato le sonorità, le ha intonate e poi suonate con la tastiera. L'effetto ricorda quello delle corde di pianoforte pizzicate o trattate con l'inserimento di viti e bulloni che rende l'ascolto pieno di suoni metallici. Nonostante questo nell'album è prevalente la presenza del pianoforte classico che è un banco di prova per i musicisti jazz. C'è la ricerca costante della melodia in atmosfere dal carattere onirico e narrante al tempo stesso, dove ogni nota non è pensata a caso. Si pensi a La strada invisibile o a Tuareg che percorrono una strada tracciata da Keith Jarrett ma dove si cerca una forma chiusa e facilmente comprensibile anche da un pubblico poco attento al jazz.
Michele Manzotti
|
Track list
1 Waves and wind
2 La strada invisibile
3 Us and them
4 Love song
5 Conversation with the moon
6 Tuareg
8 Misteriosa
9 Immaginary rainbow
10 Elettra Magic Stick
|