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A new sweet soul queen is born?
CAT POWER
8 MAY 2007 PIPER CLUB ROMA
A distanza di qualche anno, la bella e brava Cat Power è tornata in Italia per alcune date tra cui quella nella Capitale, nella famosa location del Piper.
Il concerto è cominciato alle 23,30 per consentire lo show all'ex Arab Strap Malcom Middleton. Uno show, purtroppo, noioso e monocorde che in più di un'occasione ha visto il pubblico esprimere disappunto ed impazienza.
Ma la serata è stata tutt'altro che negativa e la brava cantautrice americana, accompagnata da un'ottima band (Judah Bauer alla chitarra, Greg Foreman alle tastiere, Eric Paparozzi al basso e Jim White alla batteria), ha regalato canzoni ed istanti di rara bellezza.
Momenti in cui la sua voce, così particolare, ha saputo confrontarsi non solo con il suo repertorio personale, ma anche con veri e propri masterpiece della migliore tradizione soul (fra tutti "I've Been Lovin You Too Long").
A differenza di quanti ne hanno spesso tratteggiato la fragilità (anche caratteriale), lo show di Roma ha regalato una Cat Power grintosa, con una voce graffiante e con una band capace di saper fare da cornice alle varie istantanee che il repertorio della serata ha regalato ai fortunati spettatori che avevano riempito per intero lo storico Piper. Una band duttile capace di far rivivere ora Booker T così come gli Stones della migliore tradizione (non è mancata la celebre cover di Satisfaction). Un successo annunciato per una bella serata di musica soul in cui Cat Power ha finalmente squarciato il velo delle sue passioni - e sulla sua collezione casalinga di dischi - confermando di esser cresciuta a pane ed Otis Redding (poteva essere diverso il background di una musicista proveniente dalla Georgia?).
Solo così è stato possibile, infatti, che quella caratteristica tutta personale che poteva distrattamente apparire come fragilità si è definitivamente mostrata come bellezza rarefatta, inafferrabile.
Purtroppo per gli amanti della prima Cat Power non ci sono stati omaggi ai suoi primi cd, sembra quasi che lei voglia comunicare di aver preso una direzione ben precisa, diretta. Una strada che ha portato a Memphis e che non prevede inversioni di tendenza, almeno nel prossimo futuro.
E noi non abbiamo potuto fare altro se non prenderne atto, lasciarci ammaliare dalle sue canzoni e restare tutti rapiti e vittime della solita, cara, vecchia sweet soul music.
Giovanni de Liguori
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