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Electrelane – No Shouts No Calls
(Too Pure / Self)
www.electrelane.com

Beat from the Underground with spicy flavour

Il tappeto sonoro è sostanzialmente simile in tutto il disco. Batteria che tiene lo stesso ritmo, organo e chitarra che durante i brani spesso ripetono le medesime figurazioni. Basso che non si discosta dalla funzione ritmica. Eppure No Shouts No Calls non è assolutamente un disco monotono, tutt'altro. Perché il quartetto femminile di Brighton (di spalla agli Arcade Fire in alcune date Usa) sa il fatto suo dato che è in attività da vari anni. Certo il disco non piacerà a coloro che pensano alla canzone come un momento lirico, ma piuttosto a quelli che al di là delle sensazioni epidermiche sanno intravedere una ricerca che non è fine a se stessa e che è allargata agli strumenti scelti per caratterizzare i brani. Il gusto vintage si sente spesso nell'uso dell'organo (il maggior compito è quello della tastierista e autrice dei testi Verity Susman) e della chitarra. Un po' come se lo Spencer Davis Gruop si fosse fuso con i Velvet Underground tanto che (forse non a caso) del disco è uscita una versione limitata in Lp. Preferiamo i brani strumentali, dato che le Electrelane palesemente mostrano i limiti vocali. Segnaliamo Tram 21 con vari momenti felici dell'organo e The Lighthouse, brano più complesso, caratterizzato dagli “stop and go” ritmici, mentre After the call è un brano curioso che parte come ballata e si sviluppa in un beat psichedelico.

Michele Manzotti

Track list

The Greater Time
To The East
After The Call
Tram 21
In Berlin
At Sea
Between The Wolf And The Dog
Saturday
Five
Cut and Run
The Lighthouse

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