Mark Michaelson - In This World But Not Of It
(Raven Records)
www.wonderdogsounds.com

Mark Michaelson is a southern roots rock musician that combines a strong songwriting with a powerful voice, during his career he played drums for various band and now he goes solo. In This World But Not Of It we can found some original tracks with a good ispiration and some covers like a wonderful redemption of J.J. Cale’s Humdinger.

Nato a Manchester nel New Hampshire ma da tempo residente a Macon, Georgia, Mike Michaelson è un musicista di grande esperienza con alle spalle una carriera passata dietro ai tamburi di moltissime band americane, ma da qualche anno ben noto anche come produttore e soprattutto come gestore e fondatore dei WonderDog Sounds Studios. Proprio lavorando nel suo studio di registrazione ha deciso di dare vita al suo primo album come solista e ne è venuto fuori In This World But Not Of It, un disco di ottimo southern rock composto da quattordici brani che spaziano da brani autografi a cover d’eccezione fino ad alcuni tradizionals. Inciso con un numeroso cast di musicisti, tutti gravitanti in qualche modo intorno al suo studio, il disco si caratterizza per una produzione attenta e una grande cura per i dettagli. Il disco si apre con due brani autografi, Kickstart e Goodbye Atlanta, due muscolari southern rock a cui segue una bella resa di This Time dei Los Lobos che introduce a John Law di Chris Thomas King un bolgie rovente in cui Michaelson si mostra in grado di regalare anche ottimi passaggi chitarristici. In un altalenarsi continuo tra brani autografi (Good Timing e Down In Louisiana) e cover (Can’t Hold Out di Elmore James e If dei Los Lobos) brilla la bella rilettura elettrica del traditional Man Of Costant Sorrow . Da segnalare in particolare tra i brani autografi sono il southern rock ruvido di It’s A Mistake e la conclusiva Road Less Traveled mentre tra le cover ottima è la rilettura di Humdinger di J.J. Cale. Un buon disco non c’è che dire, tutto frutto ovviamente di tanto mestiere e di un pizzico di furbizia musicale.

Salvatore Esposito