Travis - The Boy With No Name
(Sony)
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Travis’ s new album proves the band has reached a trademark sound you can either like it or not.

Credo non esista miglior modo di introdurre il nuovo album dei Travis se non prendendo in esame ‘Closer’, il singolo apripista ed il suo relativo video: il set è un supermarket con i 4 della band che fanno gli inservienti. Quattro facce come tante, totalmente normali ed anzi un po’ anonime. La canzone ha un ritmo sornione e melanconico, la perfetta colonna sonora per un supermercato semi vuoto e frequentato da volti e personaggi che solo si potrebbero incontrare nelle provincia americana dopo le 8 di sera. Ed è in questo scenario che s’inserisce il ritornello della canzone cantato da Fran Healy con il suo sorriso a metà tra il nerd e Jack Torrance di Kubrickiana memoria senza sbattere mai le palpebre: “Closer, Closer. Lean On Me Now, Lean On Me Now”. Il supermercato improvvisamente si anima e c’è chi inizia a ballare, chi a baciarsi, chi a “flirtare” con il carrello della spesa o il contenitore del latte, chi confessa il proprio amore scrivendo “I Lov’ Ya’ sulle palpebre come nel film di Indiana Jones. La musica dei Travis è tutto qui: una sospensione dalla realtà. È eterea, semplice, a tratti banale, simile a tante altre eppure subito riconoscibile. Ha in sé il piacere che si prova nel incontrare dopo tanto tempo un amico, con il quale parlare dei bei tempi senza imbarazzi, magari pure commovendosi. Sarebbe facile dire che queste 12 canzoni sono le solite 12 canzoni dei Travis, in realtà non sarebbe sbagliato affermare questo, perché ‘Battleships’, ‘Eyes Wide Open’ sono le tipiche canzoni dei Travis, ma lasciano il segno più di tanta altra musica magari più innovativa e sperimentale ma senza anima. I Travis cantano canzoni pop che hanno un anima, che sanno parlare di sé e agli altri più di tante altre band.
Jacopo Meille