Let the sunshine pop in!
Figli dei fiori, unitevi! Geoff Travis, grande capo di Rough Trade ha buon fiuto e non si è lasciato scappare di mano Lavender Diamond, quartetto sbocciato nella mente un po’ alterata, un po’ annoiata di Becky Stark, cantante ed autrice dei testi e dei suoi compagni d’avventura, Jeff Rosenberg, chitarrista, Steve Gregoropoulos, tastierista ed arrangiatore e Ron Rege jr, percussionista.
A qualcuno verrà da chiedersi come mai certe sonorità, certo modo d’essere e di vivere la musica ha sempre base così lontano da noi ma è evidente che la risposta è racchiusa nella attitudine di un gruppo come Lavender Diamond a essere se stesso e a vivere nella propria bolla di sapone, senza tanti chiacchiericci e senza competizione, due discipline di cui siamo campioni noi italiani .
Reduci da un extended play autoprodotto, che lasciava intuire stoffa, realizzato nel tardo 2005 e caratterizzato da sonorità free folk, Lavender Diamond con il loro esordio ufficiale “Imagine Our Love“ si propone con un proprio stile ben preciso intimo e delicato, accattivante (“Shadow is Monday”), dalle reminescenze sunshine pop (“Here Comes One“, “Find a Way“ forse la più bella del disco insieme alla ballata dall‘andamento un po’ country & western “The Garden Rose“) con la Stark sulla scia di voci minori, piccoli gioielli di stile come quella di Ruth Friedmann nel suo unico album per la Reprise, del 1971.
I momenti migliori di “Imagine Our Love” sono i più articolati come “Dance Until Tomorrow”, raffinata e nella sua semplicità imponente, naif nel testo come un po’ tutto il disco che pare scritto da una bambina delle elementari, con Becky Stark che ricorda qui la migliora Annie Halsam dei Renaissance nei felici anni americani del gruppo britannico.
Non stupitevi del messaggio d’amore che Becky Stark e di Lavender Diamond mandano incondizionatamente ai loro estimatori, al di là della semplicità c‘è un mondo alla Grande Lebowsky che noi abbiamo barattato per un altro fatto di partite di pallone e di reality. Incredibile ma vero c’è chi ha ancora animo per volare alto con i sentimenti, scambiando il 2007 per il 1967, con un vago senso del retronuovo e di ciò che di bello e prezioso conserva . Lasciate che sia.
Ernesto de Pascale
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Track List
1. Oh No
2. Garden Rose
3. Open Your Heart
4. Side Of The Lord
5. I'll Never Lie Again
6. Dance Until Tomorrow
7. Like An Arrow
8. My Shadow Is A Monday
9. Bring Me A Song
10. Here Comes One
11. Find A Way
12. When You Wake For Certain
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