King Of Cards is the fourth album for Essex-born singer-songwriter who released his Mercury Music Prize-nominated debut at the height of the “new acoustic movement” in 2001. This album produced by Sean Genockey is a good follower of Just Like A Blod and All Maps Welcome.
La storia di Tom McRae comincia nel 2000 quando il suo omonimo album di debutto, gli vale alcune nomination per i Mercuri Music Prize e per i Brit Award come migliore album dell’anno, un traguardo importante che gli frutta numerose vendite e il marchio di colonna del New Acoustic Moviment. Ancora meglio va per il suo secondo album Just Like A Blood, prodotto da Ben Hiller e che segna una prepotente svolta sonora e stilistica. La scena musicale inglese però è crudele e macina speranze e promesse ogni anno, così senza aver nessuna colpa Tom McRae quando torna in scena con il suo terzo album All Maps Welcome, è già l’eroe di ieri. C’era dunque da attendersi una svolta stilistica da parte sua per questo suo quarto album, e questo grazie anche alla produzione di Sean Genockey (Manic Street Preachers, Kula Shaker, Suede), e così è stato in parte. Le atmosfere sono rimaste più o meno le stesse di un tempo, ciò che è cambiato è il tono delle sue canzoni, che in King Of Cards, questo il titolo del disco, hanno assunto tratti ancora più sofferti immerse come sono in tematiche come la voglia di fuggire, l’identità, la sparizione. A proposito vale la pena citare cosa quello che lo stesso McRae ha detto circa la genesi di questo disco:“Volevo rallegrare un po’ le cose con questo lavoro... recentemente ho ascoltato molta musica allegra e piena di speranza, e volevo quantomeno provare a cimentarmi con la stessa cosa anche io. Molti dei miei dischi sono una reazione a quello precedente. Ero in un momento abbastanza oscuro quando ho scritto il mio ultimo album. Per King Of Cards ho registrato a New York, e ho voluto distanziarmi da tutto quello che avevo composto in precedenza. Ho lasciato che le canzoni si formassero liberamente, e alla fine mi hanno trovato in mezzo al labirinto. Per me scrivere canzoni significa adattarsi al proprio tempo, per aver qualcosa di cui scrivere”. Così hanno preso vita brani come la splendida Bright Lights con il suo trascinante ritornello, l’iniziale e toccante Set The Story Straight ma soprattutto la magnifica Lord, How Long? che chiude il disco con una commovente riflessione sulla vita, quasi McRae stesse per lasciarci. Di tutto rispetto sono anche la dilaniana Deliver Me, Sound Of The City e la fascinosa Ballad Of Amelia Earhard, leggendaria aviatrice definita nel brano “Regina di tutti i cieli”. King Of Cards non sarà un capolavoro, ma senza dubbio è un disco composto, suonato e cantato con il cuore, tanto che a tratti ci sembra di rivivere i turbamenti e le tensioni di Nick Drake.
Salvatore Esposito
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Track list
1. Set The Story Straight
2. Bright Lights
3. Got A Suitcase, Got Regrets
4. Keep Your Picture Clear
5. Houdini And The Girl
6. Sound Of The City
7. On And On
8. Deliver Me
9. One Mississippi
10. The Ballad Of Amelia Earhart
11. Lord, How Long? |