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Al Green - Lay It Down
(Blue Note/Emi)

Classic Hypnotic Beat - Ballad Style Album by the Great Al Green, or just music to make love by as the artist. Lay It down it’s simply a great moody soul album Chat trascends categories

Al Green è il tipico artista che non sbaglia un colpo da anni. Nominate un disco più brutto della sua lunghissima discografia e vi ritroverete ad ascoltare album che se da una parte presentano poche diversità stilistiche dall’altra mantengono alto un mood atmosferico e magico, una visione del soul che la voce di Green rende eterea. Lay It Down vede il cantante di Forrest City, Arkansas circondato dai migliori talenti delle ultime generazioni : la produzione è affidata a Questlove dei Roots, i fiati scelti per le sessioni sono oramai i celebri Dap Kings Horns da Brooklyn, dalla band di Sharon Jones e marchio di fabbrica della etichetta Dap Tones mentre i duetti - un must della musica soul a cui Green negli ultimi anni non sfugge probabilmente per accontentare i discografici della sua etichetta, molto più giovani di lui, che vivono ad ogni suo bel disco pubblicato sulle spine nel saperlo poco noto alle nuove generazioni - sono tutti di prima categoria, dal grande John Legend alla bravissima Corinne Bailey Rae e denotano una non celata intenzione di lavorare bene Lay It Down sul mercato britannico dove Green è celebrato, non a torto, come una semidivinità non a torto.
Lay It Down è un bel disco senza scosse, Green ci ha abituato sin dai tempi della Hi Record e di Willie Mitchell a dischi uniformi, e senza alterazioni. Il suo è un soul che va pensato e suonato come flusso. Vi accorgerete quindi solo alla fine dell’album - nel caso di Lay It Down, 11 canzoni - che tutto il disco è una sola lunghissima canzone in cui i cambi di tempo, di mood, di tono, di modo musicale sono pensati alla finalità generale. Bravissimo Questlove a mantenere la visione intatta, dall’iniziale e intensissimo brano che dà il titolo all’album , quasi un modernissimo country soul dai toni lush e dai sommessi cori golpe, al finale tempo di Standing In The Rain Lay It Down è l‘ennesima conferma di un artista il cui stile trascende qualsiasi barriera stilistica, superando l‘usura del tempo.

Ernesto de Pascale

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