Another good record from the Washington state. Death Cab for Cutie (their strange and dark name is a part of a Bonzo Dog Doo Dah Band song) from independent market took their big chance in 2004 after signing a deal with Atlantic records that produced beautiful records and a grammy nominated song.
Arrivano dallo stato di Washington, sono compagni di università e come nelle avventure migliori nascono quasi per caso come gruppo di accompagnamento del loro leader Ben Gibbard studente di ingegneria che a tempo perso coltivava la passione per la musica. Arruolato il suo compagno di stanza Nick Harmer al basso, trovato il produttore e chitarrista Chris Walla e completata la band con il batterista Nathan Good i Death Cab for Cutie incisero una cassetta con otto brani intitolata "You can play these songs with chords" che divenne un successo locale grazie al passaparola. Questo li portò a firmare un contratto con la indipendente Barsuk di Seattle. Intanto la vita proseguiva, Ben Gibbard lavorava alle poste e gli altri si mantenevano agli studi come gran parte degli studenti fa normalmente. Per la Barsuk uscirono quattro album che li portarono all'attenzione del pubblico e di qualche produttore televisivo che riteneva la loro musica adatta al commento cinematografico sia per i testi che per le atmosfere dark e per la particolare interazione tra le due cose che contraddistingue il gruppo di Bellingham. Entrati giocoforza nel meccanismo non si sono certo lasciati stritolare... prova ne sia che il grande successo ottenuto con la ballata acustica nominata per un Grammy "I will follow You into the dark" non ha modificato il loro personalissimo stile fatto di atmosfere dark e di grandi aperture melodiche tenute a bada dal testo e dalla voce di Ben Gibbard.
Nel 2004 nuovo contratto questa volta con una major, la Atlantic, che porta alla realizzazione di "Plans" e quest'anno del nuovo "Narrow Stairs" in cui spiccano pezzi notevoli come "Pity and Fear" che ci riporta al dark intriso di elettronica degli anni '80, o "I will possess Your heart" allucinante descrizione di uno stalker determinato a possedere il cuore di una donna entrata al centro del suo mirino cui chiede la cosa più preziosa: il suo tempo. A volte le atmosfere evocate dal testo sono opposte a quelle create dalla musica in un piacevole contrasto che ad ogni modo non costituisce l'unica cifra del disco.
Un album comunque da ascoltare, di una band che ha saputo salire la scala del successo senza rovinarsi troppo.
Alessandro Mannozzi
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Track List
Bixby Canyon bridge
I will possess Your heart
No sunlight
Cath
Talking bird
You can do better than Me
Grapevine fires
Your new twin sized bed
Long division
Pity and fear
The ice is getting thinner
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