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La voce dai capelli rossi e dal cuore caldo in un album tributo al tutto nero Bobby Bland.
Lo stile a metà tra il blues e il soul del cantante del Tennessee al centro dell'ultimo lavoro del cantante dei Simply Red

Mick Hucknall - Tribute to Bobby
Rhino
www.rhino.com
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Mick Hucknall's new cd is based on the music and the perfect singing of Bobby Bland. A real milestone in blues and soul music his records go from the fifties to the nineties and were successful especially among black audiences. Now Mick is trying to get those songs familiar to all as they deserve.


Mick Hucknall lo conosciamo benissimo noi italiani. Intanto perchè con i Simply Red il nostro pubblico è stato sempre giustamente generoso, poi vive qui da anni ormai e si vede spesso in giro. Insomma,di lui sappiamo tutto quel che c'è da sapere mentre meno si sa del grande cantante cui questo "Tribute to Bobby" è dedicato: Bobby Bland.
Siamo abituati a considerare B.B. King o Ray Charles come delle vere e proprie star visto il successo trasversale tra pubblico bianco e afroamericano che hanno avuto. B.B.King ha sempre detto che senza Eric Clapton e i Rolling Stones non sarebbe diventato così famoso e amato, Ray Charles ha fattivamente unito le due metà della mela con il suo genio e l'uso sapiente delle radici gospel e questo fa capire la logica dell'operazione del signor ricciolirossi. È evidente che la perfezione stilistica e formale del modo di cantare di Bland (Rosemark, Tennessee 17/1/1930) calzino a pennello sulle capacità innate di Mick Hucknall che effettivamente realizza un bel disco, forse troppo pop ma certamente ben riuscito.
Il primo successo di Bland, "Further up the road", ci introduce all'ascolto. Un pezzo in cui il cantante del Tennessee si rifaceva molto al blues classico tanto che lo troviamo nel repertorio di quasi tutti i chitarristi blues da Clapton in giù. A proposito,di B.B.King Bobby Bland è stato il maggiordomo e di Roscoe Gordon addirittura l'autista mentre si esibiva con i Beale Streeters dove figurava anche un certo Johnny Ace. Poi fino al 1955 molti concerti, contratti discografici bruscamente interrotti dal richiamo alle armi. Tornato a casa, due anni dopo per il suo primo album incide la canzone di cui si diceva. Mano a mano il suo stile si collocò a metà tra il blues orchestrato e la nascente soul music degli anni sessanta da cui sarebbero nati pezzi come "I'll take care of You" del 1959 e "I pity the fool" con "Lead Me on" poco dopo e contenute nel magnifico "Two steps from the blues" di due anni dopo. La carriera di Bland è proseguita fino agli anni novanta avendo relativamente pochi momenti di stanca. Ha sempre cantato molto dal vivo, quasi 300 date l'anno e ha sempre avuto necessità di un team che lo seguisse e che componesse per lui. Quando trovava queste condizioni, come con i bandleaders Joe Scott e Mel Jackson, nulla era precluso alla sua voce perfetta e al suo stile che lo era altrettanto.
Alla fine abbiamo parlato solo di Bobby,d'altronde il tributo è a lui dedicato e Mick Hucknall lo ha fatto col cuore includedndo in questo suo album molte delle canzoni che hanno reso celebre tra il pubblico afroamericano questo splendido cantante la cui perfezione stilistica e formale viene spesso accostata a quella di Sinatra o Billy Eckstine.

Alessandro Mannozzi

Track List

Further up the road
Ain't that lovin'You
I'm too far gone (to turn around)
Poverty
Yolanda
Stormy monday blues
I wouldn't treat a dog (the way You treated Me)
I'll take care of You
Chains of love
I pity the fool
Cry cry cry
Lead on Me

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