Filip is a Swedish songwriter that debut some years ago with a demo where he musicated some Charles Bukowsky’s poems. Now he comes back with a new album, where lo-fi music meet the folk-singing.
Filip è un cantautore svedese, con alle spalle un disco autoprodotto e distribuito solo ai concerti, in cui aveva musicato alcune poesie di Charles Bukowsky. Autodefinitosi pop poet, il cantutore svedese, torna in gioco con un nuovo album questa volta però molto più curato nei dettagli e soprattutto con una produzione di tutto rispetto. Crane-Grief, questo il titolo del disco, è una bella raccolta di dodici brani dall’impianto folk lo-fi, inciso rigorosamente in analogico in una cantina di Stoccolma. L’ascolto rivela un cantautore vicino nelle ispirazioni tanto a Will Oldham quanto a Daniel Johnston, ma allo stesso tempo abile nell’esplorare sentieri non battuti alla ricerca di un
"raw and intimate sound", il tutto suonando chitarra, piano, tastiera e armonica. I brani si lasciano apprezzare per ora le belle linee melodiche come nel caso di Whistling in a Shell e Ohh Iceland, ora per ottimi arrangiamenti come The Black Eyes Of The Ice e Trembling China, in cui si apprezzano eleganti passaggi di organi. Certo a tratti il disco risulta poco immediato ma ad illustrare quali sarebbero i vari sviluppi della carriera di Filip, ci sembrano indicative She-Swallow, Were-Wolf e Shake Your Lips, tutte dominate dal piano in grande evidenza. Insomma questo Crane-Grief è un buon disco, ma ci sembra ancora presto per dare una valutazione di questo promettente cantutore svedese. La strada però è quella giusta.
Salvatore Esposito
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Track List
1. Whistling in a shell
2. The ice is not safe
3. Ohh iceland
4. Blurred afternoon
5. The black eyes of the dice
6. Smeary pastels
7. Trembling china
8. She-swallow
9. Were-wolf
10. Shake your lips
11. Tan-lines
12. Infantile blues
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