Guy Tortora - Living on Credit
(Turtledove Records)
www.guytortora.com

Californian born songwriter, Guy Tortora, now lives in London and after two albums he comes back with Living On Credit, an album that between original tracks and some covers perfectly mixes blues, jazz, folk and rock.

Nativo di Pasadena, California, Guy Tortora, è un cantutore dotato di buona creatività e con alle spalle due dischi. Da qualche tempo però si è trasferito a Londra dove è nato Living On Credit, il suo nuovo album, una bella raccolta di dodici canzoni, che spaziano dal blues semi-acustico al folk, toccando ora il jazz ora il rock, il tutto suonato con grande passione e grande cura per i dettagli sonori. Nulla di nuovo per carità, ma ciò che piace è il fascino che sprigiona la voce di Tortora e il suo lieve fingerkeeping, come dimostra la title track che apre il disco e nella quale brilla l’armonica di Giles King e la conclusiva Don’t Do It, un brano country di Rick Estrin, quasi fosse un disco circolare. Nel mezzo stanno canzoni old fashioned, che sembrano rubate ad una collezione di vecchi vinili, come la splendida Falling, una folk ballad d’altri tempi in cui il mandolino e la fisarmonica suonata da Richard Studholem tessono una splendida trama sonora, la rilettura di People Get Ready di Curtis Mayfield o ancora la scintillante cover di Sharecroppers firmata dal talentuoso Kreg Viesselman. Completano il quadro Nobody's Fault But Mine di Blind Willie Johnson e Super Blue di JJ Cale, quest’ultima riletta in chiave jazzy. Il brano migliore del lotto è però Cotton Was King, un talkin blues sporco in cui la lancinante armonica di Giles King spezza il cuore dell’ascoltatore. Non manca qualche sorpresa come la swingante White Boy Blues o Mama’s Tried in cui scintilla il violino di Beth Porter. Living On Credit non cambierà la storia del blues, ma resta un disco assolutamente da ascoltare.

Salvatore Esposito