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The Web - Theraphosa Blondi
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The freshness of a band deeply influenced by the london music scen eof the late sixties all cpatured in an album. Prosegue l’operazione di riscoperta di gioielli perduti del progressive inglese ad opera della Esoteric con l’unico album dei The Web, prima incarnazione, senza Dave Lawson alla voce e tastiere, della band che cambierà il nome prima in Web e poi in Samurai. ‘Theraphosa Blondi’ è il loro secondo disco – il primo è ‘Fully Interlocking’ – anch’esso prodotto da Mike Vernon, il produttore, tra gli altri, dei primi album dei Fleetwood Mac. Il titolo è il nome latino del più grande ragno esistente sulla terra. Un nome volutamente pretenzioso come ricorda John Eaton, il chitarrista della band insieme a Tony Edwards e autore delle note di copertina di questa ristampa. Nelle otto canzoni che compongono l’album è possibile ritrovare molto della variegata scena musicale londinese: il blues, il jazz, il sound articolato dei Colosseum e quello più diretto e ruvido dei Cream (la cover di ‘Sunshine Of Your Love’ è tra le più riuscite mai ascoltate), l’uso del flauto preso in prestito dai primi album dei Jerhro Tull e le improvvise fughe progressive che molto devono ai Nice (nel disco c’è la cover di ‘America’) cui i The Web fecero da gruppo di apertura in più di un’occasione. La voce di John L. Watson è calda e profonda e risplende nei momenti più “pop” come ‘Til I Come Again Once Again’. Non stupisce quindi quando Eaton ricorda che Tom Jones non si lasciasse scappare la possibilità di assistere ad un concerto dei The Web ogni qualvolta possibile o che la band si ritrovò a jammare con un certo Jimi Hendrix al The Speakeasy. ‘Theraposa Blondi’ mantiene una freschezza davvero inaspettata pur essendo un disco profondamente legato al periodo in cui è stato registrato. |
Track List Like The Man Said
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