Con il suo tono grave, una straordinaria capacità di muoversi a suo piacimento fra strumenti diversi e la voglia di descrivere con semplici giri armonici pensieri profondi, Bill Callahan, ex leader degli Smog, nel suo secondo album solista, Sometimes I Wish We Were An Eagle, si segnala sin dall’incipit di Jim Cain per il sicuro senso di pacata autorevolezza che infonde nell’ascoltatore.
Prodotto da Brian Beattie, già eroe dei minori Glass Eye, il disco è un pacato affresco della nuova vita in Texas per il cantautore di Silver Spring, Maryland. E’ Beattie però la vera sorpresa del disco, e ci stupisce con la sua mano di bravo arrangiatore: porta dentro violini ( belle le soluzioni strappate di All Thoughts Are Prey ), corni francesi e, più in generale, un tono mesto come nella conclusiva Faith/Void, mentre alcune sue citazioni beatleasiane ( Eid Ma Clack Show) non confondono ma generano curiosità ( come nella strumentale e lugubre Invocation of Ratiocination) e un piacevole smarrimento intorno alla voce baritonale e oscura di Callahan.
Ernesto de Pascale
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1. Jim Cain
2. Eid Ma Clack Shaw
3. The Wind And The Dove
4. Rococo Zephyr
5. Too Many Birds
6. My Friend
7. All Thoughts Are Prey To Some Beast
8. Invocation Of Ratiocination
9. Faith/Void
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