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. | INTERVIEW Intervista a Riccardo Ceres
Fresco della pubblicazione di Riccardo Ceres in James Kunisada Carpante (Il Popolo del Blues/Audioglobe), il cantautore casertano Riccardo Ceres, secondo classificato al Rock Contest di Controradio edizione 2009, risponde alle domande di Salvatore Esposito.
Da Caserta a Roma fino al secondo posto al Rock Contest, cos'è cambiato dai tuoi esordi ad oggi?
Sicuramente la maggior quantità di rughe. Anni fa ho cominciato un percorso inconsapevolmente, credevo di fare canzoncine divertenti, poi alle persone sono cominciate a piacere e mi son cominciato a guardare in giro scoprendo la musica d'autore. Pian piano ho cominciato ad assimilare e metabolizzare e a dire la mia in maniera sempre più personale e non dando troppo peso a quello che è giusto, o non è giusto ma bensì a quello che è vero e che non è vero. In pratica ho iniziato ad invecchiare bene. Invecchiato che per me è un termine molto significativo, sono proprio i whiskey più invecchiati i migliori, o sbaglio? Potremmo dire che Caserta ha piantato, curato e mietuto e distillato il malto nella miglior maniera che potesse fare, Roma lo ha cresciuto nella sua pancia di rovere, ed il Rock Contest quello che ha stappato la botte. Riguardo al Popolo Del Blues, penso sia stato il più astuto ad averne il primo bicchiere, e spero che ne stia godendo ridacchiando in una bella e comoda poltrona foderata di velluto rosso.
In passato hai collaborato con un altro artista casertano di talento, il regista Edoardo De Angelis, ci parli del tuo rapporto con il cinema e della tua collaborazione con lui come autore di colonne sonore?
In passato sarebbe parlarne in modo riduttivo, in quanto sto per diventare, per mia fortuna, l'autore del primo lungo di Edoardo, prodotto da Rai Cinema, Bavaria International e che avrà come Executive Producer Mr. Emir Kusturica. Per il resto sono sempre stato un grande appassionato di cinema, divoro film come fossero patatine, uno dietro l'altro anche per giornate intere. Adoro Fellini, Leone, Kurosawa, Kim KI Duk, Kitano, i Coen, Tarantino, di Leo, Scorsese e le musiche di Trovaioli, Micalizzi, Morricone, Rota, Terence Blanchard e molti, molti altri. Con Edoardo è successo tutto per caso, mi chiamò nel 2002 perché stava per girare il primo corto per il CSC dicendomi che aveva ascoltato dei brani e che gli erano piaciuti. Io mi resi da subito disponibile, l'atmosfera era giusta, lui è una persona squisita, le idee erano molto valide e così abbiamo continuato fino ad arrivare ad oggi e spero che continueremo a far riflettere e sorridere il pubblico stavolta nelle sale cinematografiche italiane.
Caserta è la città degli Avion Travel, e di tanti bravi musicisti, secondo te come mai in tutti questi anni non è riuscita mai a volare come scena musicale?
Nemo propheta in patria (sua) e riguardo a Caserta purtroppo questo discorso fila. Ho cercato più volte una risposta a questa domanda ma mi sa che questo è uno di quelli che la Chiesa chiamerebbe mistero della fede. Non trovo carino entrare nei particolari
Ci parli del tuo essere cantautore?
Mi fa piacere che sia stato promosso in questa categoria:) Ma più che altro a me piace raccontare storie, mi sento un po' come l'uomo della medicina nella cultura indiana (d'America), o meglio mi piacerebbe diventarlo. L'uomo della medicina va in trance e vede delle cose le racconta e tutta la tribù ha una visione e guarisce da qualsiasi male. La musica è medicina.
Quali sono stati i tuoi numi tutelari, chi ti ha spinto ad intraprendere anche la carriera di musicista?
Chi mi abbia spinto non so dirtelo, so solo che credo nella predestinazione e nel percorso che ognuno sembra che percorra per caso. Sicuramente Il blues, il Jazz, la canzone d'autore, mi hanno cambiato la vita profondamente, come lo ha fatto la letteratura forse più che la musica, la pittura. Li mischio, così per dare a tutti la stessa importanza: Tom Waits, Van Gogh, Billie Holiday, Carver, Bukowski, Hopper, Sunkind, Modigliani, Coltrane, Parker, Celine, Tamara De Lempika, i grandi musicisti e autori cubani, Hamingway, Howling Wolf, Vettriano, Salinger, Ciampi, Coleridge, Caravaggio, Palahniuk, Shakespeare, gli innumerevoli "personaggi casertani", l'essere italiano e tanto, tanto altro ancora.
James Kunisada Carpante è un concept album a tutti gli effetti, ci puoi parlare della genesi di questo disco?
James è un ronin del sud Italia, e come ogni samurai ronin non ha padrone, nè fissa dimora, il ricordo di qualche donna forse e l'amarezza dell'unico vero amore da portare in giro per l'Italia. Dorme poco, mangia poco, pensa troppo mentre fuma e beve pessimo vino. "Canta che ti passa" , dice lui. Un giorno si è impossessato di me e mi ha chiesto di scrivere di lui. Poi una notte mi sono risvegliato e lui era andato via ed io sono entrato in sala di registrazione. In realtà sono solo un biografo.
Durante l'ascolto ho apprezzato molto il brano il sonno, ce ne puoi parlare? Secondo me è quello che meglio evidenzia le tue radici...
E' la storia di un uomo che non ha potuto amare la sua donna, perché tutti lì fuori ne hanno una speciale, unica e sola. Così logicamente se non la può avere l'ammazza. Il set è montato in un piccolo comando di Carabinieri di provincia ed in un tribunale. Quale difesa migliore se non quella di dire la verità? In tarantella, semmai, la migliore manifestazione sorridente di un dramma che il sud abbia mai potuto regalarmi.
Ci parli del tuo processo creativo? Come nascono i tuoi brani in genere?
Ci sono delle cose che non si possono raccontare, racconteresti mai dell'ingrediente segreto della ricetta che fa leccare i baffi ai tuoi ospiti?
Nel disco trovano posto alcuni spoken word, come Il Santo ce ne puoi parlare?
A volte è la musica che ha il dovere di mettersi al servizio della parola. E a volte è più importante parlare per comunicare che cantare. Come facevano i raccontastorie di una volta. Il santo è la storia di Jimmy e la sua concezione del tempo e delle storie, perché solo il passato e le esperienze passate ti permettono di raccontare storie, remote, presenti e futuribili. Indimenticabili, proprio perché sono passate e vanno raccontate in qualsiasi modo, Il Santo è il mio.
Altro brano particolarmente interessante sopratutto dal punto di vista musicale è secondo me Il Piccione di cui ho apprezzato molto la chitarra...
Ti ringrazio per il complimento chitarristico, ma in realtà sono una schiappa come chitarrista, cerco solo di accompagnarmi decentemente. Il brano è ispirato ad un racconto di Suskind, l'autore de "Il Profumo". Un po' di tempo fa mi son permesso di riadattarlo per farne un reading con mie musiche e così è nato il Piccione. E' la storia di un uomo che ha perso totalmente fiducia nella razza umana e si rifugia nella sua stanzetta, poi una mattina mentre sta per andare al gabinetto al piano apre la porta e si ritrova davanti un piccione. Non riesce più ad uscire, perché "piccionefobico" e tenta di escogitare qualsiasi stratagemma per scappare via. Il resto lo scoprano i lettori leggendo, secondo me, un capolavoro della letteratura. E poi in realtà io odio i piccioni.
Ho letto in qualche tua intervista che non ami essere accostato a Capossela, perché?
In realtà non è così, vedi, gli italiani sono delle persone a cui piace in un secondo classificare le persone e dire sembra o assomiglia. Agli italiani non piace il verbo grattare, preferiscono lisciare, è più semplice, si fa meno fatica e non ci si sporca. A me piacciono più il verbo essere e fare. Siamo due persone completamente diverse che hanno storie diverse da raccontare. E chi avrà la pazienza di ascoltare e non "sentire" (nel senso fisico del termine) le mie parole se ne accorgerà. Vite diverse = storie diverse.
Nel disco hanno suonato vari musicisti casertani in particolare Almerigo Pota, ci puoi parlare di queste collaborazioni?
Hai citato Almerigo Pota e parlerò di lui. Hai mai conosciuto una persona vera, che soffia come piange, che ride come parla, che crede come guarda, che abbraccia come ama e che vive come sogna? Io si. E lo sono un pò tutti quelli che sono stati così gentili da rendermi i loro servigi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Farai un tour per promozionare il disco?
Si certo qualche data estiva poi la stagione prossima ovvero da Ottobre, ci saranno Roma, Bologna, Firenze, Milano, Caserta, Napoli e spero molto altro ancora, anche grazie al fantastico lavoro di Ernesto De Pascale e Giulia de Il Popolo Del Blues che ringrazio e sempre ringrazierò. Ricordo che il disco si trova in tutti i negozi dal 14 Maggio, è distribuito Audioglobe e per chi volesse sapere qualcosa in più su di me : HYPERLINK "http://www.myspace.com/rceres"www.myspace.com/rceres.
Salvatore Esposito
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