Si apre con un brillante strumentale il terzo album del chitarrista Kirk Fletcher, Californiano classe 1975. Sette anni lo separano dal suo precedente Shades of blue, pubblicato dalla tedesca Crosscut, in cui l'allora ventisettenne Kirk si cimentava in due soli originali, molti classici e il meglio dei musicisti del blues della west coast chiamati a raccolta come ospiti.
Oggi Kirk è un musicista più completo e maturo, che si è fatto le ossa in tournee con artisti come Charlie Musselwhite e The Fabulous Thunderbirds e che vanta al suo fianco un produttore di tutto rispetto come Michael Landau ed un giovane socio come Travis Carlton (figlio di Larry).
Ancora mantenendo l'alternanza tra classici e originali, questa volta la percentuale di brani che non attingono alla tradizione cresce. Non mancano le lunghe aperture strumentali, in cui Kirk ha modo di esprimere tutto il suo talento chitarristico che gli ha permesso di inserirsi a pieno titolo nella scena del meglio del blues west coast, prendendo parte perfino alla reunion di una formazione come la Hollywood Blue Flames nel delicato ruolo di chitarrista che un tempo fu dell'indimenticabile Hollywood Fats.
Per quanto ancora sul fronte della scrittura Fletcher possa crescere, questa volta non ha bisogno di una prestigiosa corte di ospiti per dare credibilità al suo nome. My Turn è un album dominato dalla chitarra ed è evidentemente l'album di un chitarrista. Ma è a anche un album “suo”, a tutti gli effetti.
Giulia Nuti
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El Medio Stomp
Found Love
Natural Anthem
Ain't No Way
My Turn
Congo Square
Way Back Home
Blues for Antone
Let Me Have It All
Continents End
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