Non servono i grandi nomi e i grandi circuiti per licenziare un album di cantautorato in lingua inglese di grande gusto e delicatezza. C'è riuscito benissimo Peckinpah, nome d'arte del musicista fiorentino Lorenzo Bettazzi, finalista con questo suo progetto solista al Rock Contest di Controradio nell'edizione 2006 e già vincitore dello stesso concorso nel 2002 con gli Zenerswoon, band di cui tutt'ora fa parte come bassista.
Imbracciata la chitarra, Peckinpah percorre le strade di un folk atipico, in bilico tra tradizione e cantautorato moderno. That's All Bad Folk è il suo secondo lavoro, che giunge a due anni di distanza dalla sua prima autoproduzione, OnTheSpurOfTheMoment.
E' un album semplice e principalmente acustico, in cui a farla da padrone sono le linee melodiche delle canzoni, mai banali eppure avvincenti, come accade in brani che si incollano all'orecchio come Elle e Drunken Lover.
Vince in Peckipah il fatto di avere uno stile tutto suo, per cui l'andamento delle sue canzoni si riconosce al primo ascolto, e l'aver trovato il modo per dare al disco una precisa identità (operazione che non coincide affatto con il bisogno di una produzione pomposa).
Bel disco quindi, e i migliori auguri perché la sua ricerca autorale possa proseguire ricca di nuovi spunti.
Giulia Nuti
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01. Summer
02. Elle
03. In the meantime
04. None of them
05. The seed
06. Drunken lover
07. Call me a believer
08. Morning eye
09. Grinder
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