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Justin Currie - The Great War
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The former member of Del Amitri, Justin Currie, comes back with a new album titled The Great War that mix pop and a good radiofriendly rock that share influence from rhythm’n’blues to folk-rock. Congelati i Del Amitri dopo che alcuni componenti della band erano fuoriusciti, Justin Currie aveva debuttato come solista qualche anno fa con un disco di eccellente fattura e lo ritroviamo con The Great War il suo secondo album, che lo vede alle prese non solo come cantante ma anche come strumentista insieme al fido Mick Slaven, già con lui nei Del Amitri. Questo nuovo album, ha goduto di una produzione molto attenta, anche se abbastanza sofferta, e questo lo si nota sin dalle prime note di “A Man With Nothing To Do”, un brano dal grande impatto radiofonico ma allo stesso tempo dal testo introspettivo. Il disco spazia dal pop-rock al rhythm’n’blues fino a toccare influenze folkie nei brani più elettro-acustici, nonostante a prima vista sia abbia una sensazione di disomogeneità, dopo alcuni ascolti emerge chiaro come Currie abbia voluto lasciare libero il proprio istinto, a costo di pagarne in termini di compattezza del disco. Il risultato non è assolutamente malvagio e laddove il disco precedente suonasse fin troppo omogeneo questo brilla per eclettismo. In questo senso va forse letto anche il titolo, “The Great War”, la grande guerra, una guerra interiore contro se stesso, combattuta tra ispirazioni e canoni musicali. Currie con questo disco sembra essersi liberto dagli stilemi fissi, dai canoni prestabiliti per aprirsi completamente alla sua ispirazione. Dal punto di vista musicale il disco offre diversi momenti di grande ispirazione come la ballad mid-tempo “At Home Inside Of Me”, le pianistiche ”You'll Always Walk Alone” con tanto di quartetto d’archi ad impreziosirla e “As Long as You Don't Come Back”, quest’ultima senza dubbio uno dei vertici del disco. The Great War è dunque un disco di pregevole fattura nel quale abbiamo modo di apprezzare a pieno tutto il talento compositivo di Currie. Insomma un disco che ci sentiamo di consigliare vivamente a tutti. Salvatore Esposito
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A Man With Nothing To Do |
