Riccardo Ceres is a talented songwriter from Caserta, that released his best album ever, titled James Kunisada Carpante, a sort of concept album dedicated to the same James, a sort of Italian Ronin. His songwriting share influence from Tom Waits to Fred Buscaglione in original way.
La scena musicale casertana, sebbene attivissima da lungo tempo, a parte gli Avion Travel che hanno avuto una storia a se stante, ha prodotto ben poco. Negli ultimi anni però la tendenza sembra essersi completamente invertita, e un esempio chiarissimo sono i successi della talentuosa Gina con lo strepitoso Segreto e di Riccardo Ceres, che ha suggellato la sua carriera con il secondo posto nell’autorevole e prestigioso Rock Contest di Controradio. Proprio Ceres, che di professione nella vita è art director pubblicitario, ha da poco pubblicato James Kunisada Carpante, una sorta di concept album che attraverso le sue quattordici tracce racconta la storia dello stesso James, personaggio inventato dal cantautore casertano, che lui stesso definisce come un Ronin del Sud Italia. Il disco prodotto dallo stesso Ceres insieme a Celestino Sarnelli, vede la partecipazione di un cast di un ampio cast di musicisti, tra cui vanno menzionati il talentuso conterraneo casertano Almerigo Pota che suona tromba e filicorno, Mariano Lucchese al sax tenore, e Antonio Zitarelli alla batteria. L’ascolto fa emergere a pieno tutto il talento di Ceres, che con la sua scrittura cinematografica dai toni pulp, riesce nell’impresa di dar vita ad una sorta di concept album dai tratti visionari, nel quale si rincorrono immagini e spaccati che rimandano all’immaginario di Tom Waits quanto a quello di Fred Buscaglione. Piacciono alcune trovate come lo spoken word di “Il Santo”, un brano dal particolare impatto tanto letterario quanto musicale, nel quale brilla il contrabbasso di Giuseppe Civiletti. Ad aprire il disco è “Bloody Night” un brano che suona quasi come un manifesto programmatico e che funge da overture per tutto il disco, aprendo il sipario sulla storia di James Kunisada Carpante. Difficile trovare un brano migliore dell’altro nel disco, in quanto tutti i brani sono funzionali nell’economia del disco e quindi meritevoli di una citazione. In particolare però ci piace citare ad esempio “Dal Colabrodo”, nel quale si apprezza l’eccellente sezione di fiati, o la luciferina “Il Piccione” con la chitarra suonata dallo stesso Ceres in gran spolvero, o ancora la Waitsiana “Jimmy’s Blues”. Arrivano poi le sorprese con il languido mambo di “Sale d’amor” e il brano più bello del disco ovvero la travolgente “Il Sonno” che fungono da antipasto perfetto per la scoppiettante “Full To The Brim” e “Il Piccolo Pescatore”, brano giapponese tradotto per lo Zecchino D’Oro da Giorgio Calabrese. James Kunisada Carpante è un disco prezioso, che nasce da un progetto artistico ben preciso, e che ci offre la possibilità di scoprire il geniale cantautorato di Ceres e tutto il suo immaginario artistico. Da non perdere!!
Salvatore Esposito
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Bloody Night
Dal colabrodo
Il piccione
Il cavalcatore di fantasmi
Il Santo
Jimmy’s Blues
Carne Fresca
Era un bravo ragazzo
Sale d’amore
Il sonno
Il barbiere
Full to the brim
La ballata delle menti intelligenti
Il piccolo pescatore
Full to the brim (cane)
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