In The Ladies Man, catturato in una sola session di tre ore a Wichita in Kansas nel 2008, T Model Ford, musicista di Forest, Mississippi mischia sapientemente storie arcane e moderne ( la stessa cosa per lui ) in un set ancora robusto che non lascia dubbi sulla solidità di un artista che l’età ha scalfito solo fisicamente. A lui basta poco per fare del vero blues.
A 90 anni T Model Ford resta l’esempio vivente dello straordinario significato radicale che il blues deve o dovrebbe continuare ad avere: essere ricco anche nella sua scarna semplicità ( qui T Model Ford suona tutto il disco alla chitarra acustica), popolare nella più ampia accezione del termine, comprensibile ovunque, mandatore di messaggi personali ma universali o viceversa, musicale anche nella sua espressione più ruvida, melodico nell’esposizione dell’interpretazione vocale e questo non vuol dire essere un buon cantante ma vuol solo dire pensare una melodia.
T Model Ford è tutto questo e The Ladies Man è basic blues del miglior tipo.
Qui non c’è niente di nuovo ma non sarà difficile un impercettibile senso di unicità che l’originalità del cantante chitarrista esprime con naturalezza.
Per usare una sua espressione,” T Model Ford è qui e resiste per ricordare a tutti come cazzo si suona il blues”; una frase dura che farà storcere il naso a molti ma che la dice lunga sull’evoluzione della specie vista da chi viene da lontano.
Tenetevi quindi stretto questo disco come manuale di sopravvivenza musicale blues.
Quando T Model Ford sarà - ahimè ! - altrove torneremo molto più spesso qui ad ascoltare questo invece che mille altri dischi. Tanto vale iniziare subito.
Luca Lupoli
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