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RISTAMPE


Jackson Heights

Quando l'avventura dei Nice si concluse e Keith Emerson si unì a Greg Lake e Carl Parlmer per dar vita ad Emerson Lake and Palmer, al bassista Lee Jackson non rimase altro che cercare una nuova direzione musicale da seguire.
Il primo esperimento fu "King Progress", album pubblicato a firma Jackson Heights nel 1970 per la Charisma. Le vendite furono però scarse e la vita della formazione breve. Jackson interruppe allora il rapporto con la Charisma ed approdò alla Vertigo, si unì al chitarrista John McBurnie e al tastierista Brian Chatton e, mantenendo invariato il nome di Jackson Heights, dette vita ad una nuova band. Mentre ELP seguivano la direzione di un progressive rock virtuosistico e barocco, Jackson sceglieva di dar vita ad un trio acustico, senza batteria, caratterizzato da un progressive autorale fortemente legato alla scrittura nella forma canzone. Un progetto che suonava come una mosca bianca nella scena rock dell'epoca con cui registrò tre interessantissimi album, The Fifth Avenue Bus (1972), Ragamuffins' Fool (1972), Bump 'n' Grind (1973), oggi ristampati per la prima volta dall'etichetta Esoteric Recordings.
A ripercorrere la storia della band è il chitarrista John McBurnie, che entrò nel gruppo appena diciottenne ma fin da subito portò il suo trade-mark firmando ben otto dei dieci brani sul loro disco d'esordio: "I Jackson Heights sono stati la prima vera band di cui ho fatto parte. Avevo un contratto come autore con Shel Talmy, produttore e arrangiatore già di Who e Kinks. Lee Jackson cercava un partner con cui scrivere così chiamarono me, non ci conoscevamo prima. Pensa che io ero davvero agli inizi. Non molto tempo prima avevo conosciuto Jimi Hendrix ed era stato lui ad insegnarmi il primo accordo"
Insieme, Jackson e Mc Burnie lavorarono al primo disco: "ci ritirammo in una casa in campagna a scrivere. Io avevo già alcuni brani pronti che a Lee piacquero. Portai inizialmente dentro Lawrie Wright alle tastiere, che poi poco dopo lasciò la band, e andammo in tour prima ancora di iniziare le session. Lee aveva già perso tanti soldi con la band che formò subito dopo i Nice e non voleva ripetere l'esperienza, quindi decise per una soluzione logisticamente leggera, senza batteria. E non fu facile, era molto strano all'epoca suonare insieme a gruppi come ELP che facevano un gran fracasso mentre noi eravamo del tutto acustici".
Il primo album non ottenne un grande successo commerciale, ma la Vertigo credeva nel progetto ed era determinata a portarlo avanti, tanto che prima della fine dell'anno il gruppo tornò in studio per il successivo Ragamuffins' Fool: “All'inizio il progetto ruotava tutto attorno a me e Lee. Ma il modo di Lee di gestire il gruppo era molto democratico, tutti erano incentivati a scrivere così nel secondo disco anche Brian Chatton si mise in evidenza come autore. Sempre convinti a non avere un batterista stabile, invitammo Mike Giles dei King Crimson, già ospite nel precedente album, che aggiunse le sue parti dopo le nostre registrazioni live”.
Nel terzo album gli ospiti alla batteria divennero due, Ian Paice e Ian Wallace: “anche se la musica procedeva in direzione diversa eravamo comunque legati alla scena progressive, anche se l'unico che faceva assoli era Brian. Il seguito commerciale non era molto,ma i risultati migliori arrivarono con Bump 'n' Grind. Qualcuno mi disse che anche Bowie entrò in studio e rimase colpito dalla title track”
Per Bump 'n' Grind al gruppo si aggiunse un'intera orchestra, diretta e arrangiata da Ian Green “registrare con l'orchestra è stato fantastico. Registrammo tutto dal vivo in diretta, è stata un'esperienza incredibile. Non ho ricordi speciali di quella session perché mi interessava tutto, ero affascinato dai metodi di produzione che poi avrei riscoperto negli anni lavorando come produttore. Tutto era un'occasione per imparare”.
Il gruppo venne in tour anche in Italia e a questa esperienza dedicò la canzone Spaghetti Sunshine, in Bump 'n' Grin: “amavamo l'Italia, venimmo ospitati da una famiglia italiana che produceva macchine da corsa, aveva un sacco di cani e di guardie. C'erano le olimpiadi. Ci divertimmo un sacco se non che Brian mentre guardavamo le olimpiadi facendo una sciocchezza ebbe un incidente, si forò un polmone e passò tutto il tempo sotto morfina.. Però fu fantastico, dei giorni meravigliosi. A dire il vero ci fu anche la polizia che fu piuttosto dura con noi e delle contestazioni ai concerti perché eravamo in ritardo sull'orario di inizio. Ci tirarono delle borse piene di pietre contro...Ma poco male, poteva accadere in quegli anni, era un periodo caldo politicamente”.
Concludendo sull'esperienza con i Jackson Heights : “Ci siamo divertiti. Era un bel periodo per la creatività e la libertà, oggi sarebbe impossibile fare dischi in quel modo. Suonammo tanto dal vivo, per me era la prima volta. Lee era forte. Con lui non ci siamo più visti mentre con Brian siamo ancora in contatto. Poi l'esperienza nel '73 per me e Brian finì, ad un certo punto decidemmo che era il momento di prendere un' altra strada e formammo una nuova band. Ci ritirammo in campagna e la storia, come era stato per i Jackson Heights, ricominciò da capo”.

Giulia Nuti

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