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BOBBY RUSH
Live at Ground Zero

Deep Rush Records – DRDV 3001 – 2003



Come in una commedia eduardiana, vien da pensare che Tutti hanno conosciuto un Bobby Rush nella loro vita, talvolta anche più d’uno. Sarebbe a dire un individuo che parla e agisce in una sola prospettiva: il sesso, sempre e soltanto impietosamente identificato con gl’organi genitali e altre parti sensibili del corpo umano. Non sono dei maniaci sessuali i Bobby Rush del mondo intero, ma sono difficili da sopportare più di un’ora se non siete come loro; in più sono imbarazzanti, impresentabili, insomma gente da scartare, soprattutto in età adulta. Con queste premesse si capisce facilmente perché Rush abbia incassato l’indifferenza quando non il disprezzo di pubblico e critica, non necessariamente i soliti parrucconi, ma coloro che non hanno una visione esaustiva della musica popolare americana. Un paio d’anni fa fece scandalo un suo concerto in Francia, ed é tutto dire, nel quale gli venne rimproverato un uso improprio delle sue ballerine. Visto che questo CD viene venduto con DVD accluso, vi potrete render conto che Bobby Rush é molto meno pornografico che qualsiasi trasmissione televisiva dalle 14 in poi, e che le sue ballerine, non esattamente delle bellezze secondo i canoni contemporanei, risultano piuttosto vestite. Trattasi insomma di spettacolo veramente nazional-popolare definito dai canoni straconosciuti di Soul–Blues e in quest’ambito Bobby Rush é un signor musicista, altroché! Live at Ground Zero cade a pennello per rivalutare, almeno in Europa, un cantante/armonicista seppellito da una brutta fama, quella sopra descritta, che invece fornisce una prova a tutto tondo affiancato da un gruppo di musicisti bravi se non eccellenti: assoli corti e secchi di chitarra e d’armonica, grande lavoro di copertura delle tastiere, una sezione ritmica presente senza esser pesante. Rush sfrutta queste capacità genuine traversando il suo repertorio classico, da « She’s so fine », « Young Tenderoni », « Sue », « That Thang » fino a « Everybody knows who I am », versione personalizzata di « Hoochie Koochie man ». Il DVD vi aiuterà a comprendere le sfumature e i sottointesi di carattere erotico che fanno parte costituente dello spettacolo di Bobby Rush e, in generale, del cosiddetto Chitlin’ Circuit. Tra i difetti, un paio di volte spuntano degl’accompagnamenti d’archi, purtroppo molto più ricorrenti negl’album in studio del nostro, e il vizio incomprensibile di sfumare i pezzi.

Luca Lupoli




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