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Prince Musicology
( NPG/Sony )www.NPGMusicClub.com
A volte a Prince Roger Nelson bastano 47 minuti per dire tutto, a volte neanche 4 ore sono sufficienti. Si deve quindi esultare che il musicista che più di ogni altro contribuì negli ottanta alla rinascita del funk sia riuscito in questo “Musicology”( NPG/Sony) a comunicare il suo messaggio del momento in così poco tempo; messaggio che è la ripetizione ostinata di pochi concetti quali pace, amore, sopportazione reciproca, fratellanza, rispetto ma soprattutto ritmo.
Per questo nuovo album il folletto di Minneapolis ci vuole ricordare che non ha dimenticato come si scrive una grande canzone soul, “call my name”, nè come resuscitare il funk di una volta, come nel brano che da il titolo all’album, e che il gospel e il blues sono alla base di tutto come nella sinuosa “ on the couch “. Ed anche quando vuol dire delle cose durissime al president Bush si affida alla sua grande padronanza del Funk per snocciolare in “ Dear Mr. Man” la malinconia che solo i grandi sanno esprimere con tale rigorosità.
E’ però soprattutto grazie alla vicinanza di Maceo Parker, altoista alla corte di James Brown per molti decenni, che nella breve coda di “Dear Mr. Man “ ci ricorda chi è in 10 secondi netti, che Prince riesce a mantenere alto lo standard di produzione ritirando in gioco, questa volta senza nasconderle troppo, tutte quelle modulistiche che ce lo fecero amare nei primi ottanta sin dal terzo grande album, “Controversy “ via via fino agli exploit di “ Sign o’ the times “, “ Lovesexy “, “Parade”.
Qualcuno potrà forse imputare al nostro che alcuni brani di “Musicology” suonano come lo sviluppo di precedenti celebri composizioni del nero artista quarantaseienne ma risulterebbe indifendibile vietare a un autore del genere il far riferimento al suo miglior repertorio e perciò Prince, la cui ultima bella cosa era un cd di brani per piano e voce, in coda a un triplo sinceramente sfinente, ha poco da rimproverarsi e noi resta poco da obbiettare.
In questo “Musicology”, rimpallando il gioco fra elettronica mai invasiva e falsetti che contrappuntano ritmi serrati quasi rock con cori ben curati che rincorrono melodie che non disdegnano qualche accenno pop di classe, Prince ha voluto fare le cose per bene e in grande e regalarci il miglior album da qualche anno a questa parte.
Per i vecchi fan “Musicology” è un piacere intenso e un po’ perverso perché il tempo sembra essersi fermato a Paisley Park mentre per i nuovi arrivati sarà un viaggio in un universo assolutamente unico, una concezione della musica che gira intorno al nostro, dove i riferimenti non mancano ma che ha un inprinting poderosamente personale e dove qualsiasi performance affidata ad altri svilirebbe il risultato finale. Se infatti i dischi di Prince sono prevalentemente suonati tutti dal nostro il motivo è semplice : è tutto nella sua testa e il risultato finale con tutte le sue scomposizioni ritmiche, le sottili sfumature solo Prince Roger Nelson lo conosce. Bene così quindi perché negli ultimi anni Prince ci era parso molto fuori fuoco, alla ricerca di qualcosa, forse di se stesso.
La risposta ai problemi di Prince, Prince la ha trovata scavando nel suo felice passato e con questo “Musicology” farà davvero godere quelli che cercano solo della grande musica che li meta a nudo. Ride on, brother, ride on. “Musicology”, il disco che Prince ha voluto dedicare a “..the art and craft of music… “ è un grande disco e il mese di Giugno il mese giusto per viverlo.
Ernesto de Pascale
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