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John Giorno - Per risplendere devi bruciare
(Giunti Citylights, 2005)
www.giunti.it
Voglio essere sporco e anonimo
First italian translation of John Giorno’s poems,one of the best pop art and beat generation author.His multiform experiences and emotions for poems with a strong graphic impact.
“Puoi portare le persone solo dove vogliono andare”, scrive John Giorno. Se questo per secoli è stato il compito di tanta scrittura, agli inizi degli anni ’60 Giorno si rende conto che deve essere attualizzato, facendo incontrare parola poetica e tecnologia. Nascono così i progetti del ‘dial-a-poem’ (componi un numero di telefono e ascolta una poesia), il ‘Giorno poetry system’ (l’etichetta di questa associazione edita voci recitanti e pieces sonore,quello spoken word ancora oggi frequentato da poeti e musicisti), più una lunga serie di eventi performativi. John Giorno stesso ci racconta la genesi di questi progetti nell’epilogo a Per risplendere devi bruciare, straordinaria raccolta di sue prose e poesie uscita recentemente per Giunti Citylights. Il pregio di questo volume, egregiamente curato da Stefano de Angelis e Antonio Bertoli, sta innanzitutto nel consegnarci per la prima volta in traduzione italiana l’opera del grande poeta newyorkese, che ha vissuto sin dall’inizio la stagione irripetibile della pop art e della beat generation. All’interno della raccolta sono più volte ricordati i suoi compagni di percorso artistico, personaggi che per lui erano prima di tutto amici e amanti più o meno occasionali. Vediamo così scorrere un film sulla quotidianità fatta di arte come di sesso e paradisi artificiali del gruppo composto da Warhol, Burroughs, Haring, Mapplethorpe (solo per citarne alcuni). Per risplendere devi bruciare è sia il documento di quanto sta a monte di tanta poesia contemporanea, sia la testimonianza della poetica di John Giorno. Nel corso della lettura possiamo riconoscere l’inconfondibile stile beat nella scansione del verso e le consonanze della scrittura con la pop art nell’assemblaggio di parole-immagini tramite l’uso di giornali, tv, pubblicità. Ma possiamo anche scoprire una magica confluenza di mente-corpo, di cielo-terra, vale adire il punto di coesione fra passione senza freni e beatitudine mistica. E’ la pura visione a 360 gradi da poeta dell’avanguardia. Da grande performer. Da gay maturo e disincantato.Da praticante di buddismo tibetano. Da attivista nella lotta all’AIDS.
Ha scritto William Burroughs: “Una volta, John Giorno ed io prendemmo in considerazione l’idea di formare un gruppo pop chiamato ‘i parassiti della mente’. Perché tutti i poeti degni di questo nome sono dei parassiti mentali, e le loro parole dovrebbero entrare nella testa, vivere là, ed essere ripetute, ripetute, ripetute.Cercate di leggere queste poesie ad alta voce, lasciatevi andare.”
Elisabetta Beneforti
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