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Thurston Moore - Alabama Wildman
(Leconte, 2005)
www.storie.it



I colori bruciano
A remarkable collection of memoirs,short stories, poems and photos by the Sonic Youth ‘s leader Thurston Moore, celebrating the improvisation writing

Sembra un destino comune a molti negli anni ’70: vivere a New York, scrivere poesia, approdare al rock nelle sue forme più dissonanti e sperimentali. E’ il percorso toccato in sorte anche a Thurston Moore- leader storico dei Sonic Youth- e la mappa la troviamo perfettamente delineata in Alabama Wildman, che a cinque anni dall’edizione americana arriva adesso in traduzione per Le conte nella collana ‘i trovatori’.La presente raccolta è davvero singolare, qualcosa di più e di oltre ai precedenti libri di Thurston Moore usciti per la ‘Dot Books’ di Richard Hell fra i primi anni ’70 e la fine dei ’90. I materiali qui contenuti erano infatti apparsi in precedenza su varie fanzine e riviste underground. Alle poesie si alternano testi di canzoni, prose di memoria, foto originali di Thurston in vari momenti della sua vita (una di queste è di Gerard Malanga), un’intervista di "Clap magazine" al poeta-musicista (utilizzata anche come sceneggiatura per un film omonimo diretto da Spike Jonze nel ’98) e infine un’intervista on the road Boston-Lowell a Patti Smith.L’universo lirico di Moore si frantuma e si ricompone attraverso fatti e persone, esperienze visionarie in opposizione a un imbarazzante conformismo e dichiarazioni di poetica altrettanto decise…”non puoi afferrarmi,sono privo di regole sintattiche- sono prenaturalmente pre concetto-non investo in ciò che è meglio”. La sua scrittura è altrettanto libera,nasce dall’improvvisazione e mescola impressioni a puri suoni,strizzando l’occhio alla scena musicale più innovativa. Thurston Moore ci racconta se stesso al suo arrivo a New York per suonare con la band di art-rock dei Coachmen, e contemporaneamente ci consegna l’istantanea di un intero periodo e dei suoi luoghi deputati.Già dalle prime pagine si incontrano presenze significative, da Lydia Lunch a Patti Smith,lungo le strade del Lower East Side e fra un locale e l’altro – Max’s e CBGB’S soprattutto – con un sottofondo di note dal punk al free jazz. Il punto di forza di questa raccolta sta nell’essere una chiave di lettura parallela per la musica di Thurston Moore,per il suo contributo alle sonorità dei Sonic Youth.Quell’impasto divisione e passionalità,dove i contorni del sogno sono sempre sul punto di incendiarsi in un accordo devastante.
“oggi ho detto addio – alla mia divinità conflittuale – i suoi occhi silenziosi mostrano sorpresa al modo in cui catturiamo la conoscenza – ti rivedrò stanotte dove le ombre sognano la luce e fuggono via.”


Elisabetta Beneforti

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