Jude Johnstone - On a Good Day
(BoJack)
www.bojakrecords.com



Famous for having written Unchained, the title track of the second Johnny Cash album for American Recordings, Jude Johnstone is a sweet and passionate songwriter and On A Good Day is her second album.

Qualcuno sicuramente ricorderà Unchained, title track del secondo album per l’American Recordings di Johnny Cash, bene questa canzone è stata scritta proprio da Jude Johnstone, songwriter dalla vena poetica dolce e passionale, che giunge con On A Good Day al suo secondo album. Rick Rubin e Johnny Cash ci avevano visto giusto già all’epoca e questo disco conferma sostanzialmente tutto ciò che di buono c’era nel suo primo album ma soprattutto in quella lunga serie di collaborazioni, come dimostrano i brani scritti in questi anni per Jennifer Warnes, Trisha Yearwood e Stevie Nicks. Punto di riferimento per Jude Johnstone sembra essere il caldo west coast sound del passato ed in particolare Jackson Brown che tra l’altro partecipa ai cori in diversi brani insieme ad altri ospiti speciali come Rodney Crowell, Julie Miller ma soprattutto Bonnie Raitt. Ciò che mi preme definire sin da subito è che questo disco non scopre nulla di nuovo ma va a ricalcare un sound e un modo di fare canzone ben noto al grande pubblico già dai primi anni settanta, tuttavia la voce di Jude e il suo gusto per la melodia fanno di questo disco un piccolo gioiello. Per capirlo basta ascoltare brani come la commovente In This House, un piccolo saggio di poesia romantica in musica, Hold On, in cui si apprezzano le armonie vocali tra la voce di Jude e quella di Jackson Brown, ma soprattutto in Old & Gray, splendida ballata accarezzata dall’intreccio tra la viola di Mary Ramsey e il piano di Jude. Di non meno interesse, soprattutto dal punto di vista dell’approccio vocale e strumentale, sono poi Deep Water, Hard Lesson ma soprattutto Long Way Back, una bella rock-ballad caratterizzata dai cori di Bonnie Riatt e Jackson Brown e dall’ottima chitarra Charles Duncan. Un disco che piacerà ai nostalgici del sound di un tempo ma che non mancherà di commuovere anche gli inguaribili romanticoni dei nostri tempi.

Salvatore Esposito