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Nicola Negrini –Nic:Neg Conference- Mèx
(UM 0301)


Il contrabbassista Nicola Negrini ha una fissazione per il comandante Marcos. Questa sua ossessione lo ha portato a pensare quello che è il corrispettivo odierno dei concept album di una volta: la musica qui è parte di una narrazione più vasta e quando, siamo al quarto brano, compare il Charlie Mingus di Goodbye Pork Pie Hat non ci si stupisce, anzi , tutto torna. Questo album non piacerà a tutti e Negrini non si è posto di certo questo problema; egli è un musicista sensibile e tecnicamente dotato di una invidiabile voce di strumento.
C’è un pò di naivetè in questo “Mex” dovuta più all’inasprimento dei tempi in corso che altro e una atmosfera generale molto, molto anni settanta. Il disco ricorda altre storie di quel decennio declinate in jazz come “Cantata rossa per Tal el Zataar” di Gaetano Liguori. Se Negrini saprà continuare sulla strada di altre storie che lo appassionano da raccontare avrà vinto la sua scommessa.La sua produzione diventerà l’almanacco del viaggiatore misterioso, un passo nella storia,uno nella modernità. E allora una futura intera opera avrà un senso. Questo “Mex”, da solo, in questo momento, luglio 2003, appena pubblicato, resta un esercizio legato ad un interesse specifico. Ma il potenziale c’è per far volare un ipotetico progetto molto lontano.
In bocca al lupo.


Ernesto De Pascale

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