Roxy Music
Villa Solaria, Sesto Fiorentino, 18.07.2006
Annunciati senza i clamori che oramai accompagnano qualsiasi riunione, i Roxy Music sono approdati in Italia quasi furtivamente, con due date pubblicizzate entrambe come “unica data” poichè ognuna di essa promossa da una diversa agenzia. Risultato confusione generale e meno di un migliaio di appassionati a Firenze.
La breve tournee europea dell’estate 2006, a cinque anni da una ben più trionfale terminata a Londra e con la pubblicazione di un dvd, preannuncia un nuovo album, un riavvicinamento di Brian Eno a Brian Ferry, Andy Mc Kay e Phil Manzanera in previsione di una collaborazione ( sarebbe la prima da quando lasciò la formazione nel 1973 ) e di un programmato rilancio strategico sul mercato.
Scorrendo le date del tour è facile pensare che questa fase sia solo preparatoria di qualcosa di ben più solido e autorevole.
I tre membri fondatori del gruppo arrivano sul palcoscenico, con un’ora di ritardo sul programma, aumentati da due chitarristi ( il più giovane scopriamo essere figlio di Andy Thompson, primo batterista della formazione, assente per malattia, sostituito all’ultimo momento da Andy Newark) un bassista, due tastieristi, due coriste, un po’ titubanti.
Nessun nuovo brano in scaletta, molti problemi da risolvere e la gestione di alcune basi da computer hanno funestato la prima parte dello spettacolo che riserva ai fan una sola vera piacevole sorpresa, “The Bogus Man”, composizione del primissimo repertorio, unica vera novità di questa data. Risolti i problemi il gruppo riacquista confidenza in tempo per i classici del manifesto Roxy Music come una più lenta “In every dream home “, il classico pre punk “ Editions of you”, alternati ai successi pop di “Avalon” e “Love is a drug”. Ferry chiama lo spotlight con le sue classicissime “Jealous Guy” e “Let’s stick together” mentre il finale è Classic Roxy Music con “Do the Strand” e “Virginia Plain”, due canzoni scritte e pensate come chiusura dello show sin da tempi immemorabili, la seconda primo top ten della formazione britannica.
Il chitarrista Phil Manzanera, fresco dalla sua esperienza con David Gilmour ci è parso in gran forma, divertito dalla situazione un verde parco ai limiti nord della città, più precisamente a Sesto Fiorentino, per una data pubblicizzata come “Firenze” Andy Mc Kay ha recuperato subito un inizio indeciso e resta immutato il suo inconfondibile sound mentre Brian Ferry si è dovuto far aiutare spesso dal leggio almeno fino a che non ha visto la gente festante sotto il palco, convincendosi di aver conquistato anche questo antico avamposto romano!
Da sottolineare come al termine del primo brano della serata “Re-make, Re-model” Brian Ferry abbia introdotto lo show esprimendo un concetto preciso: “ This is Roxy Music” ha detto sicuro il sessantunenne figlio di un minatore indicando la formazione come progetto e non come insieme di persone. Con la speranza e l’augurio che il progetto Roxy Music ci riservi presto nuovi sorprese.
Ernesto de Pascale
leggi la presentazione ai Roxy Music di Ernesto de Pascale