Sixth album for the Scottish band, once based mainly on psychedelic beat
Siamo arrivati alla sesta prova del gruppo di Glasgow, che era balzato prepotentemente all’attenzione della scena musicale con il fresco e naif Enjoy the melodic sunshine nel 2000. Un album che conteneva una bella ispirazione e soprattutto melodie raffinate che ricordavano la Swinging London dei tardi ’60. E’ un’atmosfera che si respira anche nella prima traccia di questo album, It Is I. Ma piano piano il mood spensierato si stempera ed ecco che il disco preferisce muoversi su altri binari, meno solari, sempre caratterizzati dal ritmo ma costruiti più per essere ascoltati con attenzione piuttosto che per passare 40 minuti spensierati. Specialmente l'ultimo brano, che dà il titolo all'album, è una tipica ballata affidata alla sola voce e al pianoforte, mentre In Time e Fight ricordano alcuni momenti degli Oasis. Certo, ai tre musicisti (Mark Brown, James Clifford, Stephen Fleming) c'è da riconoscere un obiettivo di fondo, quello di cercare uno stile originale mettendo nel calderone varie influenze. Una ricerca che viene condotta con onestà, ma che spesso non sortisce gli effetti desiderati. Che poi il disco sia gradevole, quello è un altro discorso.
Michele Manzotti
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Track list
1. Is It I
2. When You Come Around
3. In Time
4. Don't Get Me Down
5. Lost In America
6. Emptiness
7. Love Won't Free Me
8. Fight
9. Just A Satelite
10. This Is Your Release
11. People Are People
12. The Stars Look Different From Down Here
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