Recorded in a former Baptist church near Ithaca, NY Time/Distance is the second release of Eric Athey and shows a new step of his career. His songs shows sensitivity, maturity and depth love for the best rotsy rock.

Time/Distance è il secondo album di Eric Athey, cantautore di belle speranze di Lancaster, Pennsylvania, che già nel 2004 aveva ben impressionato con il suo album di debutto, Open House. All’epoca la critica specializzata (No Depression su tutti) non aveva risparmiato lodi, tuttavia seppur caratterizzato da ottimi spunti, Open House, aveva tutti i limiti dell’opera prima. Time/Distance, invece mostra segnali incoraggianti, Athey sembra aver acquisito maggior sicurezza e soprattutto più incisività espressiva nell’interpretare i suoi brani. Inciso in una chiesa Battista sconsacrata, Time/Distance, vede la presenza dei fratelli Boquist, Mark dei 34 Satellite alla batteria e Dave dei Son Volt alle chitarre, con l’aggiunta di Mike Santoro (Whiskeytown) al basso e Mike Stark (Johnny Dowd Band) al piano. Un gruppo di musicisti collaudati, che hanno contribuito non poco a dare forma alle canzoni di Eric Athey, in particolare ai brani più elettrici come l’open-track Angel On Your Shoulder, dai toni cowpunk molto sperimentali, o il roots rock di The Few Good Things. Il disco si lascia ascoltare con piacere tra ballate dai toni poetici come She Waits For Me o la desertica e molto cinematografica Gone Again e brani più incisivi come il power-pop di Light Inside Your Room, il souther rock di Route Driver, o il grande mid-tempo di Sunday Afternoon e raggiunge il suo vertice con il duetto con Kim Sherwood-Caso (Johnny Dowd Band) nella fascinosa Happiness. Tra i quattordici brani presenti in questo disco, trovano posto anche due cover, una splendida resa di Sundown di Gordon Lightfoot e una sorprendente The Way Love Used to Be dei Kinks anno di grazia 1971. Il lavoro di ricerca di un sound più incisivo per Eric Athey, probabilmente non si fermerà qui, dai brani più studiati del disco si comprende che il suo percorso musicale sarà sicuramente ricco e forse ci regalerà qualche altra sorpresa.

Salvatore Esposito