Three under-20s meet on MySpace and start to run a band via email. Ladies and gentlemen, here’s the indie music business of 2006.

Pare finita l’epoca dei demo che si ammucchiano sulle scrivanie delle etichette discografiche, e gli Our Brother the Native sono la perfetta incarnazione dei tempi che cambiano. Anzitutto John-Michael Foss, Joshua Bertram e Chaz Knapp hanno tutti meno di vent’anni, ma la vera notizia è che si sono conosciuti sul sito MySpace, fenomeno socioculturale che conta fra i propri iscritti un terzo del popolo americano, e che a sua volta la FatCat li ha scovati allo stesso modo. In più Tooth and Claw è stato scritto sempre tramite la rete, causa distanza geografica: John-Michael e Joshua vivono nel Michigan e Chaz risiede in California, per cui i tre sono stati costretti a scambiarsi idee e parti musicali via email. E’ nato così un debutto che segue la scia degli Animal Collective e del loro folk totalmente decostruito, ma se possibile ne sposta l’ambizione ancora più avanti, aggiungendo elementi di elettronica e cercando di trasportare l’ascoltatore entro una dimensione quasi onirica, fatta di frammenti che si susseguono. Un album riuscito purtroppo solo in parte, con idee interessanti spesso lasciate a ribollire in un mare magnum di effetti e suoni elettronici che rischiano di annoiare invece che coinvolgere. La promessa tuttavia rimane intatta, e arriverà il momento in cui i tre Our Brother the Native riusciranno ad incontrarsi di persona per comporre musica insieme, e forse solo allora potremo giudicare sul serio la bontà delle loro intenzioni.

Bernardo Cioci