Se c’è un gruppo capace di far impazzire collezionisti e completisti di tutto il mondo, quel gruppo sono i Sunburned Hand of The Man. Pionieri del nuovo rumorismo psichedelico avanguardista, sostenitori dell’improvvisazione e del disordine musicale, i Sunburnedhand of the Man stampano un numero esorbitante di cassettine, cd, 7’’, cd-r in edizione limitata che nel giro di poco tempo finiscono fuori catalogo, facendo girare la testa a tutti i loro fans. Per meglio portare avanti quest’impresa, il gruppo ha fondato una loro apposita etichetta, la Manhand. Con una discografia che consta di 43 pubblicazioni dal 1994, di cui 36 dal 2001, chi scrive pensava di aver preso coscienza dell’esistenza di una sufficiente quantità di materiale. E invece si sbagliava.
Del doppio 7’’ in edizione limitata KnifeLifeLike pare non esserci traccia in tutto il web, compresa la pagina della discografia ufficiale del gruppo, eccezion fatta per il sito del super alternativo negozio di dischi di San Francisco “Aquarius Records” (www.aquariusrecrods.org). Come hanno fatto ad Aquarius Records ad avere copia di questo release? Come si legge sul loro sito, nel seguente modo: “Ogni volta che questi ragazzi arrivano in città scaviamo nel loro merchandising e acquistiamo per voi più cose possibili. A volte si tratta solo di poche copie, ma in questo caso abbiamo preso tutto quello che avevano, le ultime 20 copie di questo doppio 7’’ in edizione super limitata stampato solo per il tour”.
La seconda traccia in internet dell’esistenza di questo doppio 7’’ è la pagina web che state scorrendo, perché anche noi non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di toccare con mano i misteriosi numeri di catalogo Manhand 29 e Manhand 30, che corrispondono proprio a KnifeLifeLike. Se della loro storia insieme si sa soltanto quanto sopra riportato, della storia della loro (eventuale) pubblicazione come numeri di catalogo separati non si sa assolutamente niente.
Si tratta di un totale di 4 facciate in cui cantati martellanti e super psichedelici si fondono con urla, rumore puro, sottofondi percussivi, improvvisazioni strumentali ed un brano, KnifeLifeLike, che è quanto di più simile a un singolo il gruppo abbia pubblicato negli ultimi tempi ( per quanto continui, in ogni caso, a suonare come l’ antitesi esatta di qualunque singolo).
Perché parlare di questo introvabile, se pur molto bello, item da collezionisti? Se non altro per un motivo: perché nell’era dell’mp3, della “smaterializzazione” dei supporti audio, della crisi più profonda mai attraversata dalla storia discografica, l’approccio improbabile dei Sunburndhand of a man, che attribuiscono un numero di catalogo a qualsiasi impeto creativo si sprigioni dalle loro menti, ci è sembrata la più sarcastica delle risposte ai problemi della discografia e a tutti coloro i quali remano contro la creatività.
Giulia Nuti
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