The NYC band returns with a higher profile and a better record, surely among 2006’s best so far.
Era tanta l’attesa che circondava il ritorno dei Tv on the Radio, formazione che sembra aver raccolto l’eredità della New York anni ’80, quando la città era il punto d’incontro privilegiato fra sperimentalismo e multiculturalità, o più semplicemente fra musica bianca e nera. Bianco è infatti David Andrew Sitek, mente e produttore del gruppo, e nere sono le voci di Kyp Malone e Tunde Adebimpe, gli altri due membri fondatori. Un’attesa ingigantita dalle critiche piovute sull’album di debutto Desperate Youth, Blood Thirsty Babes, in parte ingiuste e in parte dettate dal paragone con l’EP Young Liars, uno di quei dischi che fra vent’anni dovranno essere tirati fuori dal cassetto per ripercorrere le direzioni musicali di questo primo decennio del secolo. Forse è anche per questo, senza contare un incendio che ha distrutto la casa di Sitek, che Return to Cookie Mountain ha avuto una gestazione frammentata e lunga due anni, che ha portato a qualche ritardo e ad una comparsa prematura sulle reti illegali, dove si è potuto scaricare a partire dalla fine di marzo. Intoppo, questo, che qualcuno ha maliziosamente interpretato come volontà del gruppo di tastare il terreno e vedere l’effetto provocato tra i fan, ma le differenze pressoché inesistenti con la versione finale lasciano credere che si sia trattato solo di un evento fortuito. Return to Cookie Mountain si muove sul terreno battuto abitualmente dal gruppo, un incastro perfetto fra rock, elettronica e tradizione nera, coi sintetizzatori e le chitarre di Sitek e Malone a produrre un tappeto di rumore bianco che di queste canzoni è il segno più distintivo. La vera anima della band risiede però nell’interazione fra le voci di Malone e Adebimpe, mai così forti nell’alternanza dei controcanti e mai così ricche in profondità e timbro. In tutta questa ricchezza è difficile evidenziare i pezzi migliori perché c’è solo l’imbarazzo della scelta, siano i synth incalzanti di Wolf Like of Me o la psichedelia rarefatta di Province, che ospita la voce di un fan incallito come David Bowie, siano la catarsi epica della finale Wash the Day, il doo wop scucito e ricucito di Let the Devil In o la concretezza monolitica di Playhouses. Uno degli album di questo 2006.
Bernardo Cioci
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Track list
I Was a Lover
Hours
Province
Playhouses
Wolf Like Me
A Method
Let The Devil In
Dirtywhirl
Blues From Down Here
Tonight
Wash The Day
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