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Giua - Giua
(Camion/Sony)
www.myspace.com/giua

Long awaited debut album by Giua, intense and heart stopping 27 years old singer/songwriter from Genova, backed up by some of the most important italian musicians deeply connected to the singer/songwriters’ scene, who are smart enough to know how to handle a good debut album and make it better. Some lacking of risks’ degree

Cantautorato italiano nella migliore tradizione e un suono riconoscibile che riporta ai grandi nomi della canzone italiana di qualità degli ultimi anni. Ecco Maria Pierantoni Giua, esordiente più volte annunciata, già con una serie di precise ed azzeccate mosse alle spalle e, oggi, presa per mano dalla accreditata supervisione di Beppe Quirici alla produzione e da Adele di Palma in qualità di manager, già con alcuni dei nomi migliori della nostra canzone d‘autore.
il disco d’esordio con cui Giua si presenta ha le caratteristiche dell’album di colei che - si sente - ha collezionato tantissime esperienze. La scrittura di Giua incrementa questa sensazione: la 27enne di Rapallo compone con grande organicità, un merito, e le canzoni sono tutte a un ottimo livello, ben cantate; lì dove frequentemente necessario, la giovane cantautrice si accompagna inoltra alla chitarra classica, con tocco sicuro.
Nel disco non c’è spazio per i rischi - prendetelo come una complimento oppure no, dipende chi è il lettore - tutto è perfettamente congegnato. La scommessa del team produttivo pare essere quella di voler mettere il lucchetto all’interesse dell’ascoltatore senza mai farlo mollare, facendolo crogiolare in una atmosfera confortante dove tutte le punte estreme sono state diligentemente smorzate.
Controindicazioni a questa scelta ? Una sola: che la bellezza delle canzoni - pensiamo a brani intensi come “ Una Casa Ubriaca “, a “Tremore Lucido” dove si nota troppo zelo nel voler rendere il testo originale a tutti i costi - si stempera in poca freschezza, in una misurata compostezza formale che se pur spostando la bravissima Giua verso una fascia di target più adulto dedicata alla “musica d‘ascolto“ ( una volta si diceva così), le toglie immediatezza. Crescendo e confrontandosi, Giua saprà sicuramente perdere un po’ di questo formalismo e tirar fuori un graffio più incisivo, che qui e lì nell’album lascia intendere avere, e che potrebbe rappresentare quella marcia in più, capace di staccarla decisamente dal resto.

Ernesto de Pascale

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