Intervista con Roy Rogers
TORRITA DI SIENA - È chitarrista di grande fama, ma anche produttore con collaborazioni di pregio tra cui John Lee Hooker. Vive il blues da protagonista, così come è stato protagonista e trionfatore sul palco del Torrita Blues Festival (www.torritablues.it). Roy Rogers e il suo gruppo The Delta Rythm Kings sono giunti nella piccola località della Valdichiana (dove il festival è iniziato con Tolo Marton e la Ford Blues Band) in esclusiva europea. Un atto di affetto per un festival rimasto "fedele alla linea" del blues e per la Toscana. Prima di lui sul palco un altro nome di rilievocome Dick Hamilton e gli italiani The Bluesmen.
La prima cosa che ci viene in mente è come è stato il suo lavoro con il grande mito John Lee Hooker?
John Lee Hooker è uno di quei bluesman veri che non hanno mai mollato fino all'ultimo giorno. C'era una lunga lista di musicisti bianchi e neri che volevano suonare con lui negli ultimi anni. Il ruolo del produttore in questo caso è complicato perchè deve scegliere le persone giuste per i brani giusti. L'album"The Healer" super premiato al Grammy venne lanciato grazie alla chitarra di Carlos Santana, un seguace di Hooker sin da giovanissimo, e da artisti quali Bonnie Raitt, Canned Heat, Charlie Musselwhite. John Lee mi lasciò lavorare serenamente, era uno che demandava molto ma si teneva l'ultima parola, mi chiese solo di registrare a casa sua e di portare oltre ai musicisti anche quale party girl per fare un po' di festa. Era un bon viveur.
Quando è arrivato il primo Grammy cosa ha pensato?
Che se per me era il coronamento di un sogno molti grandi nomi del blues come Howlin'wolf non avevano potute godere in vita di questo riconoscimento. Pensa a Muddy Waters che non ha mai ricevuto un premio in vita sua...
Lei è considerato il maestro della Chitarra Slide, può spiegare a chi non la conosce il suo suono tipico?
Si tratta di suonare con un collo di bottiglia o di metallo le corde scivolando con il collo fino a dove hai le note del blues. il mio stile è ancora più rurale e antico perchè io suono la chitarra acustica con il bottleneck (il collo di bottiglia) non 'elettrica come ad esempio il grande Duane Allman degli Allman bros (scomparso nel 1972) o l'eccelso Lowell George dei Little Feat (scomparso nel 1979). Il mio riferimento è il chicagoano Elmore James quello di "Dust my broom", un chitarrista che rivoluzionò il modo di suonare la chitarra acustica, elettrifcandola, prima, e suonandola slide poi. Pensa che emozione doveva essere entrare in un juke joint di Chicago negli anni 50 e trovare gente così!
Quanto hanno contribuito i Delta Rythm Kings al suo modo di interpretare il blues?
Moltissimo. Sanno le mie mosse, prevedono il mio solismo dove andrà e mi lasciano molta libertà d'azione perche la slide copre inoltre un largo spettro di frequenze.
Il bassista del gruppo suona con me da quasi vent'anni!
Ernesto de Pascale
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