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The Waterboys
Royal Albert Hall, London may 11th, 2007




La vita è tornata a sorridere a Mike Scott e ai suoi Waterboys e il concerto visto alla Royal Albert Hall di Londra ne è la lampante dimostrazione.
Così, mentre questa sera Van Morrison, uno dei maestri di Mike, si esibisce nella più modesta Roundhouse, sull’’onda del successo di “The Book of Lightning” è il tutto esaurito nel tempio della musica britannica per uno show che ha confermato lo stato di grazia di un gruppo elettrico ed incandescente, guidato da un vero e proprio mattatore.
Il nuovo album ha la meglio su tutto meno che sulla lunga sequenza di classici finali tratti da “Fisherman’s blues”e da “This is the Sea”. Scott, peraltro straordinario chitarrista elettrico, ha molti assi nella manica: da una parte una totale, riacquisita, confidenza in se stesso, dall’’altra una percezione chiara del pubblico, del suo pubblico, quasi in adorazione se non fosse per l’età tutta della ragione. Lui li guida come un condottiero e li tiene a bada non solo con la musica e le canzoni ma anche con storie ed aneddoti ben oliati in questa prima parte di tour.
I fidi Steve Wickham, scatenato al violino, e Mike Rowe al piano e all’ Hammond sono oggi come ieri al suo fianco, proprio come difficile tournee acustica italiana della primavera 2005, ma questa sera è soprattutto la nuova sezione ritmica, l’australiano Jeremy Stacy alla batteria e il giovane Mark Smith al basso, che stupisce per compattezza e coesione.
I molti brani di “The Book of Lightning” assumono uno status autorevole e già hanno anche loro il sapore di futuri classici, a solo un mese e mezzo dalla pubblicazione del album, sorprende soprattutto “Sustain“, con la partecipazione di Roddy Lorimer alla tromba, dedicata ad Allan Klein, il manager “cattivo” di Beatles e Rolling Stones . Alla fine tutti in piedi a roteare con il twirl e a gioire di “the whole of the Moon” e di “And the bang of the ear”.


Alla festa del dopo show, Scott, affabile e soddisfatto, mi presenta la sua nuova moglie (la terza!) e mi dice “se le cose vanno così bene e la musica scorre come un fiume in piena, il merito è anche suo”, indicando lei. Visto l’esplosione di vitalità di stasera, c’è da crederci. Appuntamento in Italia nel tardo autunno, dopo la tournee americana. ”Vi assicuro scintille” dice Scott prima di salutarci tutti dandoci appuntamento a Glastonbury. I critici locali già parlano di successo annunciato.

Ernesto de Pascale

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