George “Harmonica” Smith è un musicista che ha scatenato passioni e discussioni infinite, soprattutto dopo la sua scomparsa nel 1983. Denigrato da buona parte della critica perchè sospettato, oh nefando crimine, d’aver fiancheggiato il west-coast Blues, ha lasciato dietro di sè un stuolo di seguaci, anch’essi sistematicamente sottostimati dai soloni delle dodici battute, tra i quali si distinse William Clarke e, tra i viventi, Rod Piazza. Primo armonicista ad utilizzare massicciamente l’armonica come una sezione di fiati – ottenendone un suono di straordinaria potenza – assieme a Little Walter, Sonny Boy Williamson II e Walter “Shakey” Horton, ha definito l’armonica Blues più di quaranta anni fa. Riassumendo, era l’epoca nella quale il giovane Rod Piazza cominciava il suo viaggio musicale con altri talentuosi giovanotti in un gruppo chiamato “The Dirty Blues Band” che incise due dischi per ABC Bluesway. Piazza – un terzo della triade bianca con Butterfield e Musselwhite - sarebbe diventato armonicista assai noto solo molti anni più tardi, coi Mighty Flyers, anche grazie al pianismo scatenato della moglie Honey Alexander. Nel mezzo ci stanno i Bacon Fat, una specie di corrazzata del Blues, con due armoniche, Smith e il discepolo Piazza, e il resto della Dirty Blues Band, in seguito chiamata Southside Blues Band, due chitarristi, pianista, bassista e il batterista Richard Innes che ancora potete ammirare coi Mannish Boys o, alternativamente, coi Hollywood Blue Flames, un clone della mitica Hollywood Fats Band. Qui Innes e il bassista autodidatta Jerry Smith tirano la carretta con grande maestria e senso dello swing. I Bacon Fat incisero “Grease one for me” (1970) e “Tough Dude” (1971) e George Smith “No time to jive” (1970) per la Blue Horizon di Mike Vernon, registrazioni dale quali provengono la maggioranza dei pezzi, trentasei, in questo doppio CD “The Complete Blues Horizon Sessions” che include anche la bellezza di 16 inediti, estratti di concerti in Inghilterra del Novembre 1970. È sorprendente constatare che nonostante siano passati quasi quarant’anni, queste registrazioni rimangano assolutamente godibili, restaurate laddove necessario dalla rimasterizzazione. Buddy Reed e Gregg Schafer – scomparso nel 1974 - erano due valenti chitarristi, J.D. Nicholson al piano faceva la differenza con altre bands dell’epoca, troppo marcate dal binomio chitarra-armonica. Nicholson, più anziano degl’altri, é morto nel 1991. Unico appunto, mancano i duetti tra Smith e Piazza mentre l’alto numero di standards, suonati col gusto di quegl’anni, non scoraggeranno l’ascoltatore. In definitiva, un’altra eccellente uscita di Mike Vernon – già più volte elogiato su questo sito – indispensabile per coloro che non abbiano niente di George “Harmonica” Smith. Coloro che si vogliano avvicinare a Rod Piazza, possono acquistare “Live at B.B. King’s Blues Club” (Big Mo, 1994), senza scordare l’altro discepolo di Smith, il compianto William Clarke, che incise una manciata d’albums di qualità – per esempio “Blowing Like Hell” o “Serious Intentions” (Alligator) tra il 1988 e il 1996, anno nel quale lasciò questa valle di lacrime.
Luca Lupoli
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