È un rock strumentale complesso e muscolare quello degli Upsilon Acrux, giocato su poderosi incastri di batteria e chitarre, linee frammentate, velocità e cambi di tempo.
Nati nel 1997, californiani e già al loro quinto disco, gli Upsilon Acrux possono vantare la collaborazione con il produttore Jay Pellicci (Deerhoof) per un album che rientra in tutto e per tutto nei canoni dell’etichetta Cuneiform. Il loro è un neo-prog debitore da un lato al progressive classico e dall’altro, forse in modo più rilevante, a fusion e free-jazz. Paragonabile per certi versi ai King Crimson post-Discipline, per altri alle sperimentazioni di Keith Tippet, l’album non disdegna incursioni più sonore, quasi metal.
È un album in cui il talento del gruppo si mette sicuramente in mostra, ma forse è un po’ troppo tecnico e risente del fatto che nel frenetico cut-up il gruppo non riesce, o almeno così sembra, a portare in primo piano una sua cifra stilistica, distintiva o innovativa. Suonato bene quindi , ma scivola un po’ via in mezzo ai tanti album del suo genere.
Giulia Nuti
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Track list
1.Who's Running Shit (Son Of Destiny's Child)
2.Petrovich
3.Expiration Date (Alaska, My Darkness)
4.Boa VS. Crab
5.So Thereby... And Furthermore.. Thus Henceforth...Mono
6.Touched By God (Inappropiately)
7.Cherry Pie
8.Hiking Up Feel Good Mountain (Further Than Ever Before)
9.My Brother the Doctor
10.Intimate Barbarian
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