Chris Cornell - Carry On
Island
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Chris Cornell carries on, but heading where?

‘You Knonw my Name’, la canzone scelta per la colonna sonora del nuovo film di 007 aveva il sapore dolce amaro dell’imminente scioglimento degli Audioslave unito al primo tentativo – incoraggiante a dire il vero – di un ex bel faccino dalla voce incredibile di ricercare una nuova identità artistica.

La deriva stilistica degli Audioslave deve aver dato coraggio a Cornell che già adesso si presenta con il suo nuovo album solista che segue di 8 anni il debutto intitolato ‘Euphoria Morning’. Il bel faccino campeggia sempre nella cover ed il titolo è paradigmatico: ‘Carry On’ – andare avanti – ma prendendo quale strada? La vena hard rock è alquanto arida (’Poison Eye’) e quella di interprete maturo è ancora sfocata. Per una ‘No Such Thing’ intrigante, c’è una ‘Safe And Sound’ in cui Cornell gioca la carta del simil Jeff Buckley (ma ne ha bisogno?) nella strofa per poi lanciarsi in un ritornello con tanto di arrangiamento di fiati che vorrebbe essere pop e di classe ma che si perde nel nulla. Megli quando si rimane su percorsi sicuri: ’She’ll Never Be Your Man’ potrebbe anche funzionare come singolo, proprio per quel suo essere “facile”.

La vera sorpresa è la versione di ‘Billie Jean’ di Michael Jackson: una murder song, che non avrebbe sfigurato in un disco di Nick Cave. Lenta, sofferta e perfettamente “digerita” da Cornell il quale, finalmente, canta senza temere il confronto con un passato prossimo che sembra condizionarlo non poco, ma che speriamo non comprometta una carriera solista che, per adesso, stenta a decollare.

Jacopo Meille