Shane Alexander - The Sky Below
(BuddhaLand Music)
www.shanealexandermusic.com
www.myspace.com/shanealexander
cdbaby.com/cd/shanea4

The Sky Below is Shane Alexander’s third album. Produced by a production team, Heroes and Villains, it is a truely interesting work. Indie acoustic pop rock for the masses.

Shane Alexander è una nostra vecchia conoscenza, avevamo infatti recensito The Midle Way nel 2005 e attendevamo un suo nuovo lavoro per capire come si era evoluto il suo songwriting, in verità all’epoca un po’ derivativo ma non privo di risvolti interessanti. Eccoci così di fronte a The Sky Below, disco che in buona sostanza conferma il suo piglio folkie dalle trame dolci e gentili, ma fa convergere tutte le forze verso un pop radiofriendly, complice il suo recente tour al fianco di Seal, che gli ha fatto fare incetta di fans. Il buon Alexander avrà pensato che tanto vale battere il ferro finchè è caldo e così ha deciso di puntare tutto sulla commercialità della sua musica. A Napoli avrebbero detto “Cosa s’adda fa pe campà”, ma la musica resta pur sempre un fatto personale. Abbandonatosi nelle mani di un team di produttori di Los Angeles, gli Heroes And Villans, Alexander con The Sky Below mette in fila dieci acquerelli pop dai toni folk che sin dal primo impatto impressionano per grande immediatezza melodica come nel caso dell’iniziale Amsterdam o Outside The Lines o ancora Brothers Of Mine che avrebbe fatto la sua figura in uno dei dischi di Jackson Browne, quegli degli anni ottanta però. Non male sono anche Different Of Opinions, She Didn’t Need Me e Homesick Again, ma il tutto resta fermo in territori pop non molto distanti dai brani che compongono le colonne sonore di Dawson Creek et similia. The Sky Below è certamente un occasione persa almeno per noi, se fosse stato differente ora staremmo parlando di un beautiful loser che ha fatto un disco splendido, invece è probabile che qualcuno lo accolga in una casa discografica importante, gli faccia fare un disco di successo e poi di Shane Alexander non si sentirà più parlare. E’ così che va il mondo e anche la musica.

Salvatore Esposito