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INTERVIEW

Intervista a Emma Tricca

Il Popolo del Blues ha intervistato la cantautrice Emma Tricca, romana di nascita ma londinese di adozione, che da poco ha pubblicato l'album Minor White (Finders Keepers), accolto in Inghilterra con unanime successo di critica.

Hai iniziato la tua carriera molto giovane lasciando l'Italia per l'Inghilterra, anche grazie al suggerimento di alcuni artisti importanti come Odetta. Mi racconti qualcosa degli inizi ? Come è stato cominciare una carriera in un paese diverso dal tuo paese natale? 

Quando ho deciso di trasferirmi  già conoscevo la Gran Bretagna bene... e’ strano non ho mai avuto reali difficoltà’ d’integrazione ... ho solo iniziato a suonare senza pensare ad altro. 

Hai trovato la Londra che ti aspettavi, anche dal punto di vista della scena musicale?

Decisamente si...

C'è stato mai qualche dubbio all'inizio, un pensiero che ti diceva "forse dovrei rimanere in Italia" ?

Mai....

Spesso ho sentito citare Odetta come una delle spinte importanti per l'inizio della tua carriera. Qual'è il tuo ricordo di questa artista? 

Lo sguardo.... lo stesso sguardo che trovi in Son House – Lo sguardo di una persona che sa tutto ed anche di più’ -

Mi parli un pò di John Renbourn e dell'amicizia che vi lega?

John è Vate che tollera l’impertinenza del fan che sono!

La più scontata delle domande, ma sempre importante: quali sono le tue influenze musicali?

I soliti sospetti del Greenwich Village e San Francisco, Son House ed Elizabeth Cotten!

Inserendoti nella scena folk inglese contemporanea e conoscendone gli artisti, c'è qualcuno con cui senti di avere particolari affinità artistiche ?

Dovremo parlarne per ore.. dovrei elencare molti nomi ma Jason McNiff è ancora e sempre il mio preferito.

La storia di Minor White è lunga ed è passata attraverso varie session e vicende. Me la racconteresti?

Ho iniziato a registrarlo quando vivevo a New York con un gruppo di musicisti di Brooklyn e quando rientrata in Inghilterra ho continuato le registrazioni per circa un anno con musicisti di Londra... insomma un disastro..... c’era qualcosa di sbagliato nella produzione che pur ottima non mi rappresentava... e dopo altri tentativi di ricominciare d’accapo anche scegliendo brani diversi, ho deciso di chiedere a Carwyn Ellis ( che lavora tra altri con Edwin Collins ) di darci una mano... Così Minor White è stato registrato nello studio di Sean Read (tastierista di Beth Orton) 

In tre giorni....

Sapevi esattamente cosa cercavi e a cosa miravi per il tuo secondo album, con le idee ben chiare fin dall'inizio, o la ricerca è stata più guidata dal seguire via via l'istinto del momento nelle varie fasi?

Minor White è il mio primo album.... non so cosa cercassi prima...

Che cosa ti ha fatto pensare "ok, adesso ci siamo,Minor White è pronto per essere pubblicato"?

Carwyn

Che cosa pensi sia cambiato in te come artista dall'album precedente ad oggi?

Sono dimagrita...

C'è un brano in Minor White a cui, per qualche motivo, sei particolarmente legata?

Si, All Along The Hudson

Ormai sei un'artista inserita a pieno titolo nella scena folk inglese, ma c'è qualcosa che musicalmente o nei tuoi concerti pensi di portarti dietro della tua origine italiana?

No.... forse la tarantella.... Ah!

La tua etichetta è molto attiva e piena di produzioni interessanti. Come ti senti verso questo nuovo percorso discografico appena intrapreso ?

Onorata di far parte dello stabile! 

Quali sono i tuoi prossimi progetti ?

Suonare, suonare, suonare e poi suonare! Grazie

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