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COLOSSAL YES - Charlemagne's Big Thaw
(Ba Da Bing!)

Utrillo Kushner batterista dei Comets on Fire mostra tutto il suo lato creativo nel secondo album dei Colossal yes, quanto di più lontano dalla band madre un musicista possa sperare e ipotizzare. Lasciato il seggiolino dietro i tamburi per il panchetto del pianoforte, Utrillo opta per atmosfere più pensose, dallo spessore prog e con tanti ammiccamenti agli anni settanta più inaspettati e dimenticati.
Eco di Thunderclap Newman, Kansas, il Billy Joel degli esordi, il Graham Nash di Sing For Beginners, ma anche il migliore Alex Chilton, il fornato AOR delle radio di quel decennio ma anche Spirit, Procol Harum, animano Charlemagne’s Big Thaw che condivide con certi artisti della decade di riferimento un senso organico di epicità ed estetismo formale non sopportabile da tutti ( Nothing But Tan & Feathers stucca oltre misura ma tant‘è !).
Lunga la gestazione del disco iniziiato nel 2007 con il multistrumentista della Bay Area Kelly Stoltz, proseguita per oltre 18 mesi fino al mix finale affidato a Ben Chasny (Six Organs of Admittance) .
I brani, perfettamente torniti in operine da tre, quattro minuti hanno poco a che vedere con i precedenti album della band, Smoldering Steeps e Acapulco Rogh, sottolineando il primato di Kushner e un’epoca lontana ormai in cui le melodie ruotavano intorno alla scrittura pianistica invece di essere erose da assoli e sperimentalismi spesso fini a se stessi.

Ernesto de Pascale

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