.

Jenny Sorrenti – Burattina
(Odd Times Records)
www.jennysorrenti.it

Jenny Sorrenti è una di quelle artiste che con dignità e spessore animano la scena della musica napoletana fin dagli anni Settanta. “Burattina” è il suo quinto album e conferma il percorso che l'artista già da diversi anni ha intrapreso. Si tratta di un'esplorazione approfondita e consapevole delle sonorità popolari europee, che partendo da Napoli e dal bacino del mediterraneo (l'influenza più presente), tocca le coste africane per risalire fino a Nord, abbracciando folk inglese, gallese, celtico. Non è un caso che si arrivi fino al Galles: Jenny è gallese per metà (dalla parte della madre) e il Galles è un luogo presente, insieme al capoluogo campano, nell'adolescenza dell'artista.
“Burattina” è un disco che in modo passionale e semplice presenta una matrice multiculturale autentica. Orizzonti di popoli diversi si incontrano in un album che esplora tradizioni diverse anche linguisticamente: A' stessa terra è cantata in napoletano ed egiziano, Maronna Mia in napoletano, Bachgen Bach o Dincer in gallese ed è ispirato ad una filastrocca gallese per bambini.
La voce di Jenny procede con incedere accorato, aprendosi a linee a tratti cantilenanti e a tratti improvvisate che la portano a rivestire il ruolo di un vero e proprio strumento.
Jenny (voce e tastiere) è accompagnata dall'Orchestrina Malombra, capitanata da Marcello Vento (percussioni) e formata, insieme a lui, da Vincenzo Zenobio (fisarmonica, ciaramella), Piero Viti (chitarra, oud, mandola), Vittorio Pepe (basso). Tutti valenti musicisti che aggiungono quel tocco di virtuosismo istintivo ed espressivo, mai fine a se stesso, essenziale per restituire lo spirito popolare delle musiche.
Jenny ha cominciato la sua carriera negli anni Settanta con i Saint Just, band con Antonio Verde e Robert Fix (qui alla masterizzazione del disco) che ha realizzato alcune piccole perle sommerse del progressive italiano come il loro omonimo primo disco. Quella matrice progressive, in qualche modo, c'è ancora. E se è vero che in “Burattina” si può parlare di nuova canzone d'autore Napoletana (c'è anche Enzo Gragnaniello ospite su un brano), più che l'aspetto strettamente autorale dei brani di Jenny colpiscono le strutture fluide, le atmosfere sonore, la libertà espressiva: dalla fusione con le sonorità folk e popolari risulta un lato di progressive partenopeo e mediterraneo che la rende, a parere di chi scrive, veramente riconoscibile.

Giulia Nuti

tutte le recensioni

Home - Il Popolo del Blues

NEWSLETTER

.
.
eXTReMe Tracker