Grida e rumore, distorsioni e forza, volume e sonorità lancinanti. Allo stesso tempo grande senso della dinamica e, a sorpresa, momenti di melodia e dolcezza che si alternano alle frequenti eslposioni sonore. Sono questi gli ingredienti che più colpiscono nell'album di debutto del duo franco-italiano Red Velvet, composto da David Chalmin (chitarra, voce) e Fabio “Reeks” Recchia (batteria, sintetizzatore, campionatore). I due musicisti hanno intrapreso la loro collaborazione nell'ambito della riuscita esperienza musicale B for Bang, una sorta di supergruppo con musicisti che vanno da Giovanni Sollima a Katia Labeque che ha realizzato nel 2007 un album di tributo ai Beatles intervallando cover e brani originali.
Le canzoni, spesso presentate inizialmente nella loro veste più scarna e acustica, si trovano col procedere dei brani immerse dentro tempeste sonore sature e distorte, quasi abbandonate a loro stesse di fronte al ruggire roboante della chitarra.
Tra Sonic Youth e Radiohead, il gruppo propone un indie-rock dai toni cupi e scuri, rimbalzando tra hard rock, metal e grunge. C'è un costante senso di spaesamento e di vuoto che emerge da testi forti e che lasciano poco spazio alla speranza, mentre la musica ondeggia tra confusione, sospensioni , respiri e scariche liberatorie.
A tratti forse un po' cupo, ma molto intenso.
Giulia Nuti
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1. prayer for the dead, prayer for you
2. poison
3. stay & stare
4. blood on the white carpet
5. lab rat
6. waste of time
7. crystal ball
8. wake up
9. red velvet
10. the bird song
11. my very own stranger
12. my funny valentine
13. purple diamond
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