Australian songwriting full of rock and good melodies
Origini australiane, sguardo alle praterie Usa e rigore europeo. Così il cantante e chitarrista Sam Shinazzi arriva al suo terzo album, Then I Held My Breath, da una parte non abbandonando le sue origini di songwriter acustico, dall'altra circondandosi di una formazione elettrica che non si risparmia nel forzare le sonorità. Si tratta di un disco dall'atmosfera malinconica, dark in alcuni momenti, ma Shinazzi va anche alla ricerca della melodia per esprimere testi molto elaborati come nella rarefatta e onirica My Very Own Mary-Ellen e nella dylaniana This Could Be Something. Il punto di forza è la ballata Please Don't Let Me Forget, ben costruita su un giro chitarristico country-rock e Thinking con l'accompagnamento pianistico in bella evidenza. Ma anche le iniziali, e più rockeggianti Today We Lost a Great On e Forge My Signature, hanno ottimi spunti. Un album sicuramente interessante e da ascoltare con attenzione.
Michele Manzotti
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1. Today We Lost a Great One
2. Forge My Signature
3. Blue-Belle
4. Please Don't Let Me Forget
5. Girls
6. Lil' Wandering Soul
7. Walking
8. My Very Own Mary-Ellen
9. Graduation Girl
10. This Could Be Something
11. Thinking
12. Something Great Must Come From This
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