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The Byrds Ricordate i meravigliosi dischi dei Flying Burrito Brothers e Wild Horses ed Exile On Main Street degli Stones o ancora il movimento dell’alternative country degl’anni 90? Bene questo è il disco da cui tutto ebbe inizio. The Sweet Heart Of The Rodeo dei Byrds, pur non avendo avuto al momento dell’uscita un grande successo, è la pietra miliare del country-rock, infatti riprende il discorso cominciato da Dylan in John Wesling Harding e Nashville Skyline e lo porta a compimento fondendo alla perfezione quasi in un flash l’anima folk-rock di Roger Mc Guinn e la genialità di Graham Parson. La difficile gestazione del disco e i continui dissapori tra tra Roger McGuinn e Graham Parson, mostrarono chiaramente come il giocattolo stava per rompersi, infatti poco prima di partire per un tour in Sud Africa quest’ultimo decise di lasciare la band, adducendo la scusa di avere dei forti risentimenti nei confronti dell’apartheid. Erano passati solo 5 mesi dal suo ingresso in formazione, ma la sua presenza aveva cambiato la storia del rock. Il sogno era finito ma il capolavoro era ormai nei negozi. Splendido nella scaletta che vanta: le meravigliose versioni di You Ain’t Goin Nowere e Nothing Was Delivered, tratte dai mitici Basement Tapes di Dylan & The Band (circolati allora nel bootleg Great White Wonder) che aprono e chiudono il disco, classici come You’re Still On My Mind e Life In Prison, senza contare una strepitosa rilettura di Woody Guthrie in Pretty Boy Floyd. A completare il quadro ci sono composizioni originali come I Am Pilgrim di Roger Mc Guinn e le due perle di Graham Parson, ovvero Hickory Wind e One Hundred Years From Now, che custodiscono il sound a venire dei Flying Burrito Brothers. Oggi lo rigustiamo in questa elegante versione expanded edita dalla Columbia/Legacy , che accompagnata da un esaustivo booklet ch permette di inoltrarci nel profondo di questo disco e scoprire nei dettagli la sua gestazione. Se le otto master takes non erano una novità dato che erano già inclusi nella ristampa su cd, nel secondo disco troviamo invece sei brani dell'International Submarine Band, che seppur minata da tentazioni beat mostra già gli intenti di Graham Parson e ben sette pezzi inediti e cinque tracce delle prove più due versioni alternative dello strumentale All I have is memories. |
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