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Marshall Chess on Gram Parsons

“Gram Parsons? certo che me lo ricordo, mi volevo fare la moglie Gretchen, una bella bionda che si annoiava lì con noi e che Keith scaricò dopo la prima notte; ma devi sapere che nell’entourage dei Rolling Stones se fai una mossa sbagliata sei fuori, o perlomeno all’epoca era così!….
Conobbi Parsons a Londra nell’appartamento di Keith, i due stavano suonando il pianoforte a quattro mani. Ebbe subito da ironizzare perché io ero vestito in giacca e cravatta. Lo mandai immediatamente a baciarmi il culo….Keith lo difendeva da tutti e passava il tempo a interrogarlo sui vecchi cantanti di country dei quali Parsons sapeva vita, morte e miracoli proprio come aveva fatto con me, con il Chicago Blues. Insomma cercava di tirargli fuori qualcosa….


Jagger, invece, non lo amava…; ricordo perfettamente che un paio di volte gli sentii chiedere che qualcuno glielo togliesse di mezzo perché gli cambiava le vibrazioni nella stanza. Ma Gram era sempre in grado di capire al volo che aria tirava e scompariva prima che qualcuno potesse chiederglielo.
Se ha partecipato alle registrazioni (di “Exile on Main Street“)? a mio parere assolutamente no! I due (Mick & Keith) hanno sempre avuto dei taciti accordi su cui non si transigeva da entrambi le parti…
Ho un buon amico che lo conosceva bene Reene Dunlop, credo che suo fratello Jim abbia suonato per un po’ con Gram, te ne potrebbe parlare a lungo. E’ su una sedia a rotelle e beve da quando è morto Gram…. Dice che è l’unico modo per sentirlo ancora cantare con quella voce…

A cura di Ernesto de Pascale



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