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Artisti vari: Sunday Nights, the songs of Junior Kimbrough
(Fat Possum)
www.fatpossum.com



Fuckin’great tribute album to a motherfuccher!

Laggiù a Chulahoma in Mississippi pronunciare il suo nome fa ancora paura. Daviv”Junior” Kimbrough, scomparso a 67 anni nel 1998 era infatti un tipo pericoloso e la musica NON era la sua legge. La sua legge era la pistola, l’incutere timore ai deboli, lo scippo, il banditismo più gretto. Per un uomo che ha inciso tutta la sua musica negli ultimi sei anni di vita, Junior ha lasciato un segno incredibile perché le storie che si portava appresso per la prima volta non erano il risultato di un passaparola epico, ma osservate, perpetuate e tangibili a tutti. Le poche canzoni registrate prima dei suoi sessantadue anni – canzoni che costituiscono la leggenda di quest’uomo – non lo raccontano bene. Sono invece questi ultimi sei anni di vita che lo mostrano in tutto il suo miserevole splendore. In “ You see me laughing “ dvd prodotto dalla Fat Possum che narra la vita dell’etichetta e la storia del loro roster di artisti, la presenza di Kimbrough è illuminante. Tutto gira intorno a lui, ai suoi sabato sera nei locali dove lui andava per suonare ma soprattutto per attaccare briga con qualcuno, alle storie impossibili che racconta nei suoi boogie.
15 artisti hanno voluto suonare ancora una volta la sua musica sotto l’occhio attento di Matthew Johnson, svengali dell’etichetta. Da Iggy Pop con gli Stooges agli Spiritualized, dai Blues Explosion con Elliott Smith ai Fiery Furnaces, da Mark Lanagan che aveva giurato sulla Bibbia di non partecipare più a nessun tributo, a Cat Power, da Pete Yorn al memphisiano Jack Oblivian fino ai Black Keys, il duo di casa alla Fat Possum, “Sunday Nights“ è un disco onesto e carico di un’ energia elettrica in cui tutti gli artisti hanno cercato di riportare il magnetismo di Junior K.
Iggy è superbo con “You better Run“ (junior aprì il tour mondiale di Iggy nel 1996) mentre Lanagan è funereo e autorevole come solo ultimamente lui sa esserlo in “I’m Leaving“. Non di meno il duo di Akron, Ohio The Black Keys licenzia una bellissima “My mind is ramblin’” mentre artisti minori come Whitey Kirst (nuovo acquisto dell’etichetta) e Jack Oblivian hanno lavorato sodo consci del paragone.
L’ultima spiaggia del Blues, uno degli pochi artisti rimasti in vita che aveva davvero qualcosa da dire e da raccontare se ne è andato ed è stato adesso ben celebrato.
Se qualcuno mi chiederà perché ultimamente recensisco così pochi artisti di blues la risposta la troverà nelle riflessioni fatte su quest’uomo in questa pagina: perché non esistono più artisti coraggiosi e unici come David “Junior“ Kimbrough.
Ernesto de Pascale



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